Antonio María Claret y Clará, in catalano Antoni Maria Claret i Clarà è stato un arcivescovo cattolico e missionario spagnolo, fondatore delle congregazioni dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria e delle Religiose di Maria Immacolata.
Il cammino di fede
Venne ordinato sacerdote il 13 giugno 1835: si recò a Roma e tentò di farsi inviare nelle terre di missione ma, a causa della sua salute cagionevole, venne rifiutato sia dalla Congregazione Propaganda Fide che dai gesuiti.
Tornato in patria, si dedicò all’organizzazione delle missioni popolari nella sua patria (la Catalogna) e nelle isole Canarie, guadagnandosi la fama di grande predicatore: il 16 luglio 1849 fondò a Vic la Congregazione dei Missionari figli del Cuore Immacolato di Maria o dei Cordis Mariae Filii (C.M.F.) detti anche “Clarettiani“, dedita all’apostolato e soprattutto all’attività missionaria. Nominato da Pio IX arcivescovo di Santiago di Cuba il 20 maggio 1850, si trasferì a Cuba, dove rimase fino al 1860.
Claret si dedicò subito alla riforma del clero, lottando contro il concubinato e promuovendo una formazione più attuale dei sacerdoti in seminario.
Al suo ritorno in Spagna, venne trasferito alla sede titolare di Traianopoli di Rodope e divenne confessore della regina Isabella; prese parte al Concilio Vaticano I, dove fu tra i principali sostenitori della proclamazione del dogma dell’infallibilità papale.
In seguito all’insurrezione del 1869, seguì nel suo esilio la regina: trascorse i suoi ultimi giorni nel monastero cistercense di Fontfroide, nei pressi di Narbona, dove morì nel 1870. Il suo corpo riposa nella Casa madre dei clarettiani a Vic.
Il culto
È stato beatificato il 25 febbraio 1934 da Pio XI, e Pio XII lo ha proclamato santo il 7 maggio 1950.
Memoria liturgica il 24 ottobre (il 23 nella Forma straordinaria del rito romano). A Claret è attribuito il testo, oggi giunto a noi con aggiunte e riferimenti all’età contemporanea, “Quindici minuti con Gesù“.