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Il Santo del giorno: oggi si celebrano Santi Simone e Giuda

San Simone

Simone (detto lo Zelota nel vangelo di Luca e il Cananeo nei vangeli di Marco e Matteo; … – Pella o Suanir, 107) è stato uno degli apostoli di Gesù, ma ben poco è stato tramandato della sua figura, a parte il nome. Viene venerato da tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi.

Il nome di Simone appare in tutte le liste di apostoli dei Vangeli sinottici e degli Atti degli Apostoli, senza però altri dettagli. Tuttavia san Gerolamo non lo incluse nel De viris illustribus.

Per distinguerlo da Simon Pietro, fu chiamato “il Cananeo” o “lo Zelota” o lo “Zelote“. Entrambi i nomi hanno il medesimo significato, in quanto cananeo deriva dalla parola ebraica qana che indica il movimento degli zeloti; in seguito “cananeo” fu tradotto erroneamente come “proveniente da Cana” o anche “da Canaan”; per questo, la traduzione della parola come il Cananeo o il Canaanita è puramente tradizionale e senza paralleli extra-canonici.


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Una seconda interpretazione potrebbe essere che sua madre fosse appunto cananea. Probabilmente si tratta di Simone il lebbroso, guarito da Gesù, giudeo, come Lazzaro, Marta e Maria e loro vicino di casa.

Simone è l’unico apostolo che può essere associato con certezza al ribellismo zelota (fondato da Giuda il Galileo) e che costituì per i romani del tempo un grave problema politico e militare. Il legame di Gesù e di tutto il suo movimento con i ribelli è invece tutto da dimostrare, verosimilmente inesistente , dato che nei Vangeli non vi è traccia.

Nel Nuovo Testamento Simone lo Zelota non è mai identificato con il fratello-cugino di Gesù citato nel Vangelo di Marco.

Identificato con Simone di Gerusalemme, considerato il secondo vescovo di Gerusalemme dopo Giacomo il Giusto.

La tradizione posteriore

Isidoro di Siviglia registrò tutti gli aneddoti su San Simone nel De ortu et obitu Patrum qui in Scriptura laudibus efferuntur, ma l’intera collezione di leggende è presentata nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze. Si crede che l’apostolo Simone sia sepolto a Komani (Abcasia).

La tradizione agiografica più famosa è quella riportata dalla Legenda Aurea, secondo la quale, dopo aver evangelizzato l’Egitto, Simone seguì Giuda in Persia e Armenia, dove furono entrambi martirizzati. Pertanto Simone è spesso associato con Giuda Taddeo nella venerazione e insieme vengono ricordati il 28 ottobre.

Vi sono molte altre tradizioni sul personaggio singolo. Alcuni dicono che visitò il medio Oriente e l’Africa; altri, indubbiamente condizionati dall’appellativo “lo Zelota”, hanno ipotizzato che sia stato coinvolto nella rivolta dei giudei del 66/70 contro l’Impero romano; altri sostengono che abbia visitato la Britannia e sia stato martirizzato nel Lincolnshire.


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Il simbolo o attributo principale di san Simone è una sega poiché secondo la tradizione fu martirizzato con questo strumento.

Reliquie

Le reliquie di San Simone sarebbero conservate nella basilica vaticana, al centro dell’abside del transetto con altare dedicato a San Giuseppe.

Secondo la tradizione, ma anche tramite lettere autentiche conservate nel Museo diocesano, nel 1438 un francesano lancianese di nome Jacopo si recò a Venezia, per venerare le reliquie dei santi Simone e Giuda nella basilica omonima.

Il frate fu così colpito che decise di portare qualche reliquia a Lanciano per scongiurare la città dalle carestie. Prese la testa di Simone e un avambraccio e la tibia di Giuda Taddeo. Alla scoperta, il doge di Venezia scrisse al vescovo di Chieti, che però si rifiutò di riconsegnare le reliquie.

Oggi le presunte reliquie dei due santi si trovano nella cappella omonima del complesso conventuale di Sant’Agostino a Lanciano, in via dei Frentani.

San Giuda

Taddeo o Giuda di Giacomo o Giuda Taddeo Lebbeo è stato uno degli apostoli di Gesù e primo Catholicos di tutti gli Armeni, da non confondere con Giuda Iscariota che tradì Gesù. È venerato da tutte le chiese cristiane che ammettono il culto dei santi.

L’apostolo Giuda Taddeo fu spesso confuso con l’omonimo traditore, omonimia che gli costò una scarsa devozione popolare nel Medioevo (rinvigorita soltanto in alcune aree geografiche). Nel Vangelo secondo Matteo e nel Vangelo secondo Marco, infatti, l’apostolo non è chiamato col nome di Giuda bensì con quello di Taddeo.


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Fonti extra bibliche

Eusebio di Cesarea, nel suo “Storia Ecclesiastica” dichiara come Giuda Taddeo, prima del suo incontro con Gesù, fosse sposato e che, per di più, egli fu lo sposo delle nozze di Cana, nelle quali il suo futuro maestro compì il primo miracolo trasformando l’acqua in vino.


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Culto

Nella Chiesa occidentale Taddeo e Simone vengono festeggiati nel medesimo giorno, come Filippo e Giacomo Minore, come Pietro e Paolo, da tempo antichissimo; il motivo vero, oggettivo della loro festa in comune può essere la loro attività e morte insieme, affermata dalla leggenda. Come giorno per la festa è stato scelto il 28 ottobre. Viene considerato, per antichissima tradizione, patrocinatore dei casi disperati e grande taumaturgo.

Reliquie

Le reliquie di San Giuda sono conservate ed hanno la stessa storia di quelle di San Giacomo sopracitate.

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