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Santomenna: San Menna patrono dei Sammennesi

SANTOMENNA. L’11 Novembre per la chiesa cattolica si festeggia San Martino, ma non tutti sanno che proprio nello stesso giorno si festeggia anche un altro martire San Menna.
È il santo più popolare della Chiesa Copta Ortodossa, che lo ricorda il 24 novembre, San Menna è un culto che fu portato dai conquistatori bizantini in Italia prima dell’anno mille.

Si narra che San Menna, chiamato anche Menes, Mena, o Mina, fosse un soldato disertore appartenente all’esercito Romano. Menna nasce in Egitto nell’anno 285 d.c. I suoi genitori Eufemia e Eudossio erano cristiani asceti, afflitti perché non riuscivano a concepire un figlio. Un giorno la madre in ginocchiata stava pregando davanti alla Madonna chiedendo la grazia di un figlio, la figura della Madonna si animò e pronunciò la parola Amen. Fu per tale motivo che il santo portato da oriente porta questo nome, Mena.

Poco più che quindicenne si arruolò nell’esercito romano ma le persecuzioni dell’Imperatore Diocleziano lo turbarono molto e per tale motivo disertò e si ritirò nel deserto in meditazione e preghiera. L’apparizione di Angeli che coronavano i martiri gli fecero comprendere il vero scopo per cui era stato scelto: diffondere la parola di Cristo fra i Pagani.

Si recò nell’anfiteatro di Cotyaeum e mentre proclamava di essere cristiano fu arrestato per ordine di Pirro, rinchiuso nella prigione venne fustigato, denudato, flagellato, condotto poi nel deserto e legato ad un palo sotto il sole cocente, alla fine decapitato l’11 novembre del 309 seppellito sulle riva del lago Mareotis, a Bumma (Karm Abu-Mina), presso Alessandria.



«Il suo corpo fu riscoperto dalla figlia dell’imperatore Zenone, che fu guarita dalla sua malattia quando si fermò e dormì in quel posto. In suo onore, sulla riva del lago Mareotis, Zenone eresse un santuario che ben presto divenne meta di grandi flussi di pellegrinaggi. Negli anni Sessanta del secolo scorso Papa Cirillo Sesto edificò un grande monastero col nome di San Mena nel deserto di Maryot». (Dal sito della Diocesi Copta Ortodossa di Milano)

Origini di Santomenna

Secondo il racconto locale San Menna si ritirò in preghiera proprio in queste terre a cui diede in nome di Santomenna. Il luogo ricco di acqua e di sorgenti ricorda molto il miracolo che il santo fece nel deserto, quando da una roccia iniziò a sgorgare acqua e dissetare le carovane che da lì passavano.
A Conza della Campania è ancora oggi possibile visitare la cripta dedicata al Santo Egiziano, alcuni manoscritti dicono che un tempo era custodito il corpo del santo portato dai bizantini dopo le persecuzioni.  San Menna è raffigurato come un soldato romano, regge in una mano la spada e con l’alta la palma che rappresenta il martirio dei santi orientali.

Apre l’oratorio a Santomenna

È avvenuto il giorno di San Menna l’inaugurazione dell’oratorio che sarà gestito dalle Suore Vocazioniste.

Un evento importante che in molti attendevano, le suore e le loro attività hanno da sempre coinvolto il paese di Santomenna ma negli anni novanta problemi burocratici costrinsero le suore a malincuore a lasciare la comunità.



È questa un’occasione per ripartire e per dare un’occasione a chiunque abbia voglia di prendere iniziative socio-culturali e religiose. Alla presenza del parroco di Santomenna Don Giuseppe Zarra è stato inaugurato il locale sotto il nome di “Oratorio Don Giustino” nel piccolo paese in cima alla classifica dello spopolamento si cerca comunque l’aggregazione vera, semplice, fatta di stare insieme e portare avanti la cultura ma soprattutto la tradizione.

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