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Sarno, bene confiscato alla criminalità diventa laboratorio agroalimentare

SARNO. Una masseria di Sarno, confiscata alla criminalità organizzata, diventa ecomuseo, laboratorio e sede di un distretto di servizi del settore agroalimentare. Il progetto rientra nell’approvazione di uno studio di fattibilità per l’utilizzo e il riuso di un bene confiscato.

Ecomuseo, laboratorio e sede del distretto agroalimentare: il bene confiscato alla criminalità cambia faccia

Si tratta di una vecchia masseria contadina situata in località Ingegno, che diventerà un laboratorio agroalimentare finalizzato, a sua volta, alla promozione e valorizzazione dei prodotti tipici dell’Agro sarnese-nocerino. Inoltre, la struttura sarà adibita anche ad ecomuseo espositivo e divulgativo delle eccellenze enogastronomiche del territorio. Il costo dell’intervento, finanziato dalla Regione con fondi Pon Legalità e Por Campania per il riuso e il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata, è di circa un milione e mezzo di euro.

Questa mattina, il Sindaco Giuseppe Canfora, insieme all’Assessore all’Urbanistica e al Patrimonio Emilia Esposito, al Consigliere Regionale Franco Picarone, al presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Anicav Gianluigi Di Leo e al presidente del Consorzio Tutela del Pomodoro San Marzano Dop Fabio Grimaldi, hanno effettuato un sopralluogo in via Ingegno per avviare un progetto di collaborazione tra istituzioni locali e imprenditori del settore agroalimentare. Il progetto ha come obiettivo quello di dare vita a un ente di sviluppo territoriale che valorizzi le eccellenze agroalimentari del territorio in sinergia con Enti e Università all’interno di un contenitore di rilevanza nazionale e internazionale e che vede un partenariato tra enti pubblici, privati e associazionismo del territorio.

«Obiettivo dichiarato – spiega il Sindaco Canfora – è la promozione delle eccellenze dell’Agro sarnese-nocerino, in particolare di  quei prodotti pregiati, come il San Marzano Dop, che si caratterizzano per varietà, gusto e genuinità e che raccontano la nostra tradizione locale».

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