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Scafati, l’area di via Ortalonga diventa una discarica a cielo aperto

SCAFATI. L’area di via Ortalonga è diventata una discarica a cielo aperto: rifiuti di vario genere ricoprono la zona appartenente al comune di Scafati.

Rifiuti e stato di abbandono nell’area della famiglia Orlando di Angri: il Comune di Scafati deve ancora acquisirla

L’area di via Ortalonga, nella Traversa Colonnella, a Scafati si è trasformata in una discarica a cielo aperto: è il dato emerso in seguito alla conclusione delle indagini della Procura di Nocera Inferiore, che vede oltre 6 mila metri quadrati invasi da rifiuti di vario genere. 

Come riportato dal quotidiano “La Città”, si tratta di un’area un tempo appartenente alla famiglia Orlando di Angri ma che non è mai stata acquisita dal Comune di Scafati. Il tutto ha avuto inizio al 2015, durante l’inchiesta per il furto di tir, quando gli investigatori scoprirono che la famiglia di Giovanni Orlando, ex presidente dell’Angri, possedeva un’immensa area dotata di varie strutture, tra cui un’officina, un autolavaggio, delle cisterne e un piazzale di sosta per tir: il problema però consisteva nel fatto che quel territorio era di proprietà del comune di Scafati.

Da allora a oggi, il Comune di Scafati è stato più vole sollecitato a riscattare la zona ma questo non è mai avvenuto e nel frattempo, l‘ex sede dell’azienda degli Orlando è diventata una discarica a cielo aperto contenente rifiuti sia pericolosi sia “innocui” come ad esempio pneumatici, rottami di ferro, lattine, oli esausti, plastica e altro ancora.

Una situazione incresciosa che ha potato alla denuncia per gestione illecita di rifiuti speciali dei parenti del defunto Giovanni Orlando, in particolare di sua moglie Valleverdina De Muzio e dei figli. Tuttavia, resta la grana dell’acquisizione da parte di Palazzo Mayer, impossibilitato a compiere tale operazione per via dello scioglimento dell’amministrazione Aliberti per infiltrazioni camorristiche che di conseguenza comporta anche ulteriori problematiche in merito alla nuova destinazione dell’area.

 

 

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