SCAFATI. Non aveva denaro a sufficienza per sostenere le spese mediche necessarie a curare la moglie ed è finito nel giro dell’usura. Un 60enne di Scafati aveva chiesto un prestito di circa 30mila euro ad una finanziaria nazionale, sperando di riuscire a curare la consorte. La donna morì pochi mesi dopo.
L’uomo iniziò a pagare riuscendo ad estinguere circa un terzo del debito. Poi i problemi aumentano ed in poco tempo divenne moroso di circa 20 mila euro. La finanziaria, quindi, provò a recuperare il credito con un decreto ingiuntivo.
L’intervento di Stac
Disperato, l’uomo si rivolge allo Sportello Tutela Aziende e Cittadini facendo analizzare il contratto di finanziamento al consulente convenzionato Stac, dott.ssa Rosanna Marisei. Dall’analisi emerge che la finanziaria, nella formazione del contratto, aveva applicato interessi superiori al tasso legale e, quindi, usurai. A quel punto è stata l’avv. Valentina Vitaglione, anch’essa convenzionata dello sportello, a proporre opposizione al decreto ingiuntivo innanzi al Tribunale di Nocera Inferiore.
“Il Giudice – spiega il presidente Stac Francesco Antonio Pentone – in prima udienza ha proposto alle parti di trovare un accordo, decurtando l’importo degli interessi illegittimamente versati in precedenza dal cittadino il quale quindi, aderendo alla proposta del Giudice è riuscito a risparmiare il 50% dell’importo richiesto nel decreto ingiuntivo”. Circa dieci mila, quindi, è quanto il sessantenne scafatese è riuscito a risparmiare facendo ricorso al Tribunale di Nocera Inferiore. “Sempre più spesso – continua – Pentone ci troviamo dinanzi ad usure ai danni dei cittadini. Il più delle volte questo accade proprio quando chi richiede il prestito si trova in uno stato di difficoltà. È una cosa vergognosa, sono dei veri e propri sciacalli, oltre che degli strozzini. È giusto non fare di tutta l’erba un fascio, ma in questo caso è stato così, e il Tribunale ci ha dato ragione”.