Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri comunali di Scafati? Ecco i redditi del sindaco Cristoforo Salvati, degli assessori e dei consiglieri comunali. I redditi sono stati acquisiti dal sito ufficiale del Comune e dall’amministrazione trasparente.
Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri di Scafati?
Gli attuali amministratori in carica hanno voluto pubblicare sul sito ufficiale del Comune di Scafati solo i dati reddituali dell’anno 2017 o 2018. Il sindaco Salvati, la giunta ed il consiglio comunale, non hanno pubblicato altri dati.
Comune di Scafati: i redditi degli amministratori
- Cristoforo Salvati (sindaco):
- Professione: dottore
- Proprietà: 1 appartamento, 1 negozio, 1 garage
- Comproprietà: 4 appartamento
- Beni mobili: 1 autovettura
- Reddito 2017: 21.135 euro
- Reddito 2018: non dichiarato
- Giuseppe Fattoruso (vice sindaco):
- Professione: direttore commerciale
- Proprietà: non dichiarato
- Beni mobili: non dichiarato
- Reddito 2017: 22.276 euro
- Reddito 2018: non dichiarato
- Alessandro Roberto Arpaia (assessore):
- Professione: dottore
- Proprietà: 5 fabbricati e 2 terreni
- Beni mobili: 1 autovettura e 1 moto
- Reddito 2017: 80.769 euro
- Reddito 2018: non dichiarato
- Anna De Cola (assessore):
- Professione: ingegnere edile
- Proprietà: non dichiarato
- Società: quota azionaria del 50% in 1 società
- Beni mobili: 2 autovetture
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 5.064 euro
- Alfonso Fantasia (assessore):
- Professione: imprenditore settore agro-alimentare
- Proprietà: 1 appartamento e 1 terreno (50%)
- Beni mobili: 1 autovettura
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 28.340 euro
- Maria Pisani (assessore):
- Professione: avvocato
- Proprietà: 2 fabbricati
- Comproprietà: 1 fabbricato e 2 terreni
- Beni mobili:1 autovettura
- Società: due quote azionarie in 2 società
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 10.663 euro
- Antonella Sicignano (assessore):
- Professione: avvocato
- Proprietà: 3 fabbricati e 4 terreni
- Beni mobili: non dichiarato
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 16.295 euro
- Raffaele Sicignano (assessore):
- Professione: imprenditore edile
- Proprietà: 7 fabbricati
- Beni mobili: 2 autovetture 1 motociclo
- Società: socio al 33% di un’impresa
- Reddito 2017: 43.813 euro
- Reddito 2018: non dichiarato
- Nicola Acanfora (consigliere comunale):
- Professione: avvocato
- Proprietà: non dichiarato
- Beni mobili: non dichiarato
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 8.402 euro
- Michelangelo Ambrunzo (consigliere comunale):
- Professione: ingegnere
- Proprietà: 2 abitazioni civili, 1 abitazione popolare, 1 abitazione commerciale e 1 rimessa, 1 magazzino e 1 laboratorio
- Beni mobili: 2 autovetture e 1 motociclo
- Società: quote azionarie in 4 società
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 15.720 euro
- Paolo Attianese (consigliere comunale):
- Professione: industriale
- Proprietà: non dichiarato
- Beni mobili: non dichiarato
- Società: non dichiarato
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 2.096,30
- Camillo Auricchio (consigliere comunale):
- Professione:
- Proprietà: non dichiarato
- Beni mobili: 1 autovettura
- Società: 1 impresa individuale, quota del 25% in 1 società
- Reddito 2017: 10.002 euro
- Reddito 2018: non dichiarato
- Giovanni Bottone (consigliere comunale):
- Professione: infermiere
- Proprietà: 3 fabbricati
- Beni mobili: non dichiarato
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 41.369 euro
- Ida Brancaccio (consigliere comunale):
- Professione: consulente tributario
- Proprietà: 2 fabbricati e 3 terreni
- Beni mobili: non dichiarato
- Società: quota azionaria del 5% in una società
- Reddito 2017: 12.950 euro
- Reddito 2018: non dichiarato
- Alfonso Cartotenuto (consigliere comunale):
- Professione: funzionario ASL
- Proprietà: 2 fabbricati
- Beni mobili: 2 autovetture
- Società: ditta individuale
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 15.966 euro
- Nicola Cascone (consigliere comunale):
- Professione: ragioniere
- Proprietà: non dichiarato
- Beni mobili: 2 autovetture e 2 motocicli
- Reddito 2017: 22.324 euro
- Reddito 2018: 22.552 euro
- Anna Conte (consigliere comunale):
- Professione: infermiera
- Proprietà: 1 fabbricato
- Beni mobili: non dichiarato
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 27.009 euro
- Marco Cucurachi (consigliere comunale):
- Professione: avvocato
- Proprietà: non dichiarato
- Beni mobili: non dichiarato
- Reddito 2017: 23.187 euro
- Reddito 2018: non dichiarato
- Annunziata Di Lallo (consigliere comunale):
- Professione: professionista economico – giuridico
- Proprietà: 8 fabbricati
- Beni mobili: 2 autovetture
- Società: titolare di 1 ditta
- Reddito 2017: 23.241 euro
- Reddito 2018: non dichiarato
- Alfonso Di Massa (consigliere comunale):
- Professione: agente di commercio
- Comproprietà: 1 terreno
- Beni mobili: non dichiarato
- Società: quota del 10% in un’impresa
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 10.381 euro
- Antonio Fogliame (consigliere comunale):
- Professione: dottore
- Proprietà: 2 fabbricati
- Beni mobili: 1 autovettura
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 101.193 euro
- Teresa Formisano (consigliere comunale):
- Professione: ex dipendente comunale
- Proprietà: non dichiarato
- Beni mobili: non dichiarato
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 0 euro
- Michele Grimaldi (consigliere comunale):
- Professione: copywriter – consulente creativo
- Proprietà: non dichiarato
- Beni mobili: non dichiarato
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 1000 euro
- Luca Maria Maranca (consigliere comunale):
- Professione: avvocato
- Proprietà: 2 fabbricati
- Beni mobili: 1 autovettura
- Reddito 2017: 15.806 euro
- Reddito 2018: non dichiarato
- Serena Porpora (consigliere comunale):
- Professione: psicologa
- Proprietà: 1 box/garage
- Beni mobili: non dichiarato
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 0 euro
- Michele Russo (consigliere comunale):
- Professione: ingegnere
- Proprietà: non dichiarato
- Beni mobili: 2 autovetture
- Società: quote di partecipazione a 3 società e azione in 1 società
- Reddito 2017: 62.653 euro
- Reddito 2018: non dichiarato
- Giuseppe Sarconio (consigliere comunale):
- Professione: commerciante
- Proprietà: non dichiarato
- Beni mobili: non dichiarato
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 75,85 euro
- Arcangelo Sicignano (consigliere comunale):
- Professione: ingegnere elettronico
- Proprietà: 1 immobile
- Beni mobili: 3 autovetture
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 44.756,81 euro
- Daniela Ugliano (consigliere comunale):
- Professione: dottore
- Proprietà: 1 fabbricato
- Comproprietario: 1 fabbricato
- Beni mobili: 1 autovettura
- Reddito 2017: 47.644 euro
- Reddito 2018: non dichiarato
- Antonella Vaccaro (consigliere comunale):
- Professione: titolare
- Proprietà: non dichiarato
- Beni mobili: 1 autovettura
- Società: amministratore unico al 50% di una società
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 36.865 euro
- Pasquale Vitiello (consigliere comunale):
- Professione: operatore di esercizio
- Proprietà: 1 fabbricato e 4 terreni
- Beni mobili: 2 autovetture
- Società: 1 società
- Reddito 2017: non dichiarato
- Reddito 2018: 37.204 euro
Perché è obbligatorio pubblicare i redditi dei titolari di incarichi politici?
Riferimento normativo:
Rif. normativo Artt. 13 e 14 D. Lgs. n. 33/2013 come modificato dall’art. 13 del d.lgs. n. 97 del 2016
Art. 13 – Obblighi di pubblicazione concernenti l’organizzazione delle pubbliche amministrazioni
1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano e aggiornano le informazioni e i dati concernenti la propria organizzazione, corredati dai documenti anche normativi di riferimento. Sono pubblicati, tra gli altri, i dati relativi:
a) agli organi di indirizzo politico e di amministrazione e gestione, con l’indicazione delle rispettive competenze;Art. 14 – Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico
1. Con riferimento ai titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale regionale e locale, le pubbliche amministrazioni pubblicano con riferimento a tutti i propri componenti, i seguenti documenti ed informazioni:
- l’atto di nomina o di proclamazione, con l’indicazione della durata dell’incarico o del mandato elettivo;
- il curriculum;
- i compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica; gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici;
- i dati relativi all’assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti;
- gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l’indicazione dei compensi spettanti;
- le dichiarazioni di cui all’articolo 2, della legge 5 luglio1982, n. 441, nonché le attestazioni e dichiarazioni di cui agli articoli 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal presente decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. Viene in ogni caso data evidenza al mancato consenso. Alle informazioni di cui alla presente lettera concernenti soggetti diversi dal titolare dell’organo di indirizzo politico non si applicano le disposizioni di cui all’articolo 7.
1-bis. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati di cui al comma 1 per i titolari di incarichi o cariche di amministrazione, di direzione o di governo comunque denominati, salvo che siano attribuiti a titolo gratuito, e per i titolari di incarichi dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, ivi inclusi quelli conferiti discrezionalmente dall’organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione.
2. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati cui al comma 1 entro tre mesi dalla elezione o dalla nomina e per i tre anni successivi dalla cessazione del mandato o dell’incarico dei soggetti, salve le informazioni concernenti la situazione patrimoniale e, ove consentita, la dichiarazione del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado, che vengono pubblicate fino alla cessazione dell’incarico o del mandato. Decorso il termine di pubblicazione ai sensi del presente comma le informazioni e i dati concernenti la situazione patrimoniale non vengono trasferiti nelle sezioni di archivio.”
Dichiarazione non obbligatoria per i comuni sotto i 15mila abitanti
N.B.: La dichiarazione ex art. 14 c.1, lett. f) D. Lgs. 33/2013 non è dovuta per i componenti degli organi di indirizzo politico nei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti (Del. ANAC n. 144/2014 e n. 241/2017)
Cosa succede se non si pubblicano i dati? Le sanzioni
L’art 437 del dlgs n. 97 /16 è intervenuto modificato l’art 46 del dlgs 33/2013 precisando che “l’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente e il rifiuto, il differimento e la limitazione dell’accesso civico, al di fuori delle ipotesi previste dall’articolo 5-bis, costituiscono elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione e sono comunque valutati ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili.
Inoltre l’art. 36 della stessa legge modificando la disciplina dell’art 45 del D. Lgs. n. 33/2013 , attribuisce ad “Anac un potere di ordine al corretto e tempestivo assolvimento degli obblighi di pubblicazione”. Infatti ove l’Auorità rilevi la mancata pubblicazione di atti, documenti e informazioni, ne ordina la relativa pubblicazione entro 30 giorni. Il mancato adempimento costituisce illecito disciplinare. Anac segnala l’inottemperanza all’Ufficio per i procedimenti disciplinari nonché alla Corte dei conti, ove ravvisi anche altri profili di responsabilità.
La mancata pubblicazione di tutti gli incarichi, esterni e interni, nella sezione “Amministrazione Trasparente” dell’Ente, determina l’applicazione delle sanzioni per l’avvenuta erogazione dell’indennità di risultato ai dirigenti responsabili del conferimento degli incarichi. È quanto affermato dalla Corte dei Conti con sentenza n.185/2018, la quale continua affermando che il danno discende «dalla violazione gravemente colposa di un preciso obbligo normativo, vigente all’epoca in cui la condotta è stata posta in essere, cui è conseguita una spesa indebita per l’ente locale».
Per eventuali errori, comunicazioni o segnalazioni, scrivere a direttore@occhionotizie.it