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Arrestato per usura ed estorsione, nascondeva 3 auto di lusso e 65mila euro in contanti: scatta il sequestro

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Maxi sequestro di auto per un pregiudicato residente a Scafati, arrestato lo scorso 26 aprile. In particolar modo, in data 4 maggio, la Polizia di Stato ha dato esecuzione al sequestro preventivo per sproporzione emesso dalla Procura della Repubblica nei confronti di un soggetto pregiudicato, originario della provincia di Napoli e residente a Scafati, sottoponendo a vincolo tre autovetture una BMW serie X4, una Mercedes Smart cabriolet e una Audi Al nella disponibilità patrimoniale dell’uomo.

Scafati, pregiudicato arrestato aveva una collezione di auto: vetture sequestrate

Il destinatario del provvedimento era stato arrestato lo scorso 26 aprile poiché ritenuto gravemente indiziato dei delitti di tentata estorsione e di usura aggravata. Questi, secondo quanto emerso dalle indagini condotte, aveva concesso alla vittima, un imprenditore caduto in difficoltà economiche, prestiti a tassi usurari per un importo complessivo di 250mila euro, imponendo la restituzione del mutuo con rate mensili di 18mila euro per la durata di 84 mesi, pretendendo quindi in corrispettivo una somma complessiva pari a 1,512.000 euro.

La progressiva difficoltà dell’imprenditore ad assolvere al gravoso piano di ammortamento ha quindi provocato un’escalation di condotte minatorie poste in essere dall’arrestato, il quale ha minacciato di attentare all’incolumità della vittima e dei suoi familiari, di incendiarne l’attività commerciale e di provocarne lo spossessamento dei beni imponendo la coatta sottoscrizione di atti di compravendita fittizi. Da ultimo, il giorno dell’arresto, si è presentato per l’ennesima volta presso l’attività commerciale minacciando l’uomo e la figlia, arrivando quasi ad aggredire fisicamente quest’ultima.

L’intervento della Polizia

In quella circostanza, i poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Nocera Inferiore sono intervenuti impedendo il verificarsi di conseguenze ulteriori procedendo all’arresto dell’uomo e indagando in stato di libertà la moglie, intervenuta a sostegno delle richieste di riscossione. La successiva perquisizione eseguita presso la residenza della coppia ha consentito di rinvenire, occultata nel doppio fondo di un armadio, la somma di 65mila euro, successivamente sottoposta a sequestro preventivo dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica.

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