Cronaca Salerno, Salerno

Scafati, gli studenti del liceo Caccioppoli in protesta al Comune

SCAFATI. Protesta pacifica degli studenti del liceo Caccioppoli presso il Comune di Scafati per chiedere maggior tutela dell’istituto dopo il caso rifiuti di questi giorni.

Rifiuti al liceo Caccioppoli: gli studenti in protesta al Comune

Hanno considerato un “contentino” l’atto di rimozione dei rifiuti in via Velleca, ed è per tale motivo che venerdì 18 gennaio, più della metà delle classi dell’istituto Caccioppoli ha saltato le lezioni. Ai giovani liceali non è piaciuto il comportamento delle Istituzioni: la questione della discarica è stata valutata solo dopo numerosi esposti sia alle autorità sia dei media.

Gli studenti, nella mattinata di ieri, si sono riuniti a Largo Sergianni, nei pressi della stazione della circumvesuviana e da lì sono partiti alla volta della casa comunale per portare il loro messaggio alla triade commissariale, non solo il problema dei rifiuti ma tanto altro ancora nelle denunce dei rappresentanti degli studenti: «I ragazzi del liceo Caccioppoli vivono quotidianamente in condizioni precarie, la nostra scuola, a causa della mancanza di aule, è stata costretta ad affittare una fabbrica di pomodori ed a prendere in prestito quattro aule della scuola media “T.Anardi”. Ciò comporta la frammentazione della comunità scolastica» si legge nella lettera indirizzata ai Prefetti.

Il tema centrale sono le mini discariche disseminate attorno all’istituto ma non è risparmiata l’accusa alla triade di aver abbandonato l’unico luogo di cultura della città: «Dal 9 gennaio la biblioteca ha cambiato orari di apertura, ciò limita fortemente il suo utilizzo. Sono già scarsi gli spazi di aggregazione a Scafati, questo scacco non ci voleva». La protesta ha visto la partecipazione di circa mille studenti anche se in fase organizzativa più di cinquanta classi su sessantaquattro hanno prestato adesione. «Chiediamo che la commissione si impegni, in tempi brevi, a fare da intermediario tra le strutture scolastiche e l’amministrazione provinciale» si conclude nella lettera.


Ilaria Cotarella

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