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Scala, 70 anni fa la tragedia dell’aereo svedese

SCALA. Oggi ricorrono 70 anni dal tragico incidente aereo, avvenuto il 18 novembre del 1947, in cui un aereo svedese, il “fiore dell’aeronautica svedese”, come riportato dai giornali dell’epoca, precipitò sulle montagne di Scala.
A bordo dell’aereo erano presenti dei giovani ufficiali svedesi che, nello scontro, morirono tutti quanti lasciando solo alcuni di loro superstiti.

L’aereo era un Bristol Freighter, un bimotore di fabbricazione britannica, rientravano da Addis Abeba dopo aver consegnato all’aviazione del negus sedici cacciabombardieri SAAB B-17, apparecchi in via di sostituzione nell’aviazione militare svedese.

La dinamiche del tragico incidente avvenuto 70 anni fa sulle montagne di Scala

Il bimotore era decollato dalla capitale dell’Etiopia il 16 novembre dello stesso anno, rimasto fermo per la notte a Tobruk, era poi ripartito nella mattinata del giorno successivo.

Sulla rotta per Roma aveva fatto uno scalo tecnico a Catania, per un rifornimento di carburante, e stava proseguendo alla volta dell’areoporto dfi Ciampino dove i passeggeri avrebbero dovuto trascorrere la notte in albergo prima di riprendere il volo per la Svezia il giorno successivo.

Dopo la partenza da Roma, avrebbe dovuto effettuare scali a Zurigo, Amsterdam e Malmö e arrivare a Stoccolma nel pomeriggio di giovedì 20 novembre.

Le indagini successive rivelarono che, come riporta Aviation Safety Network: “non furono difetti strumentali a far cadere l’aereo ma la ragione più probabile fu l’incapacità del pilota nel riconoscere che l’aereo sorvolava una zona montana.

I superstiti non riuscirono a fornire informazioni utili perché erano tutti addormentati nel corso dell’incidente.”.

Le vittime totali di questo incidente furono 20.

 

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