Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano sul caso di scambio di voto ad Agropoli: “Indagine su Alfieri farà sgretolare il sistema delle fritture di pesce”.
Il consigliere regionale: “L’inchiesta si allarga agli uomini del consigliere di De Luca”
«Sono sempre più inquietanti i retroscena che emergono dagli sviluppi dell’inchiesta che vede coinvolto il già capostaff di De Luca e suo consigliere all’Agricoltura Franco Alfieri. Neppure la gravissima indagine con l’accusa per voto di scambio politico mafioso ha convinto Alfieri a ritirare la sua candidatura a sindaco di Capaccio. Oggi apprendiamo che quella stessa indagine si sta allargando a uomini da sempre vicini al braccio destro del governatore De Luca. A partire da Pasquale Mirarchi, candidato sindaco ad Albanella, arrestato ieri per possesso abusivo di una pistola trovatagli in casa. Passando per l’imprenditore Roberto Squecco, che secondo i magistrati si sarebbe impegnato con Mirarchi per sostenere Alfieri durante la campagna per le politiche del 2018. Pedine di quello che il governatore De Luca ha battezzato come il sistema delle fritture di pesce». Così il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano.
«Vicende di questo tenore – sottolinea Cammarano – non fanno che rimarcare la differenza abissale tra il Movimento 5 Stelle e la vecchia politica. Personaggi come Alfieri da noi sarebbero stati immediatamente allontanati di fronte a una così infamante ipotesi di reato. Per De Luca e il suo partito il coinvolgimento di politici come Alfieri in inchieste di questo tipo rappresentano probabilmente una medaglia, al punto da sostenerli in campagna elettorale, dopo averli celebrati come modello a cui ispirarsi per procacciare preferenze elettorali».