Cresce il desiderio di una seconda casa in Italia per gli stranieri. La voglia del Belpaese passa anche per la costiera amalfitana, in particolare Positano e Scario, frazione del comune di San Giovanni a Piro.
Novità svelate dal portale specializzato in vendite immobiliari Gate-away.com, che nell’ultimo anno ha registrato una crescita di richieste del 35% rispetto all’anno precedente.
Un dato impressionante che trova spiegazione sia nelle conferme di mercati come Regno Unito (16,86%), Stati Uniti (15,02%) e Germania (10,43%), sia nell’ascesa di nuovi Paesi fra cui il Sud Africa (+42%) e gli Emirati Arabi (+33%), da cui provengono investitori con un considerevole budget a disposizione.
Fra i dati più sorprendenti, anche se non ancora significativi in termini assoluti, spiccano le performance di due nazioni come Argentina e India, che hanno visto più che raddoppiate le richieste di acquisto verso l’Italia.
I dati del primo semestre 2016 vedono il trend ancora in crescita con un aumento di richieste del 52,4% e un nuovo balzo della Germania, che conquista il primo posto della classifica dei Paesi più innamorati del mattone made in Italy.
Fisiologico appare invece il rallentamento delle richieste dalla Gran Bretagna, dovuto al clima d’incertezza indotto dal referendum sulla Brexit che non ha però compromesso la viscerale passione dei sudditi di sua Maestà per il nostro Paese e, in particolare, per l’arco tirrenico.
I nuovi voli da Liverpool ed Edimburgo, inseriti nelle nuove 40 rotte low cost verso l’Italia introdotte dalla compagnia aerea Ryan Air concorreranno a riportare in alto i valori di compravendita di investitori britannici? Molto probabile, secondo gli osservatori.
Nella classifica delle regioni resta salda al primo posto la Toscana con quasi il 15% delle richieste: grazie ai suoi paesaggi a elevata biodiversità e alla sua posizione strategica, rinomato per il suo patrimonio artistico, per la buona cucina e soprattutto per il buon vino, continua a godere di ottima fama.
Al secondo posto si conferma la Liguria, che forte del suo clima, della sua centenaria vocazione turistica e delle sue bellezze paesaggistiche intercetta il 13% circa delle richieste.
Più indietro si posizionano la Puglia, terza con un 12% grazie al Salento, seguita da Sardegna (8,5%) e Abruzzo (7,5). Fra le regioni in ascesa segnaliamo il misterioso e arcano Molise, che nel primo quadrimestre 2016 ottiene un lusinghiero +77% di richieste da parte di britannici, statunitensi, tedeschi, belgi e canadesi, per nulla spaventati dalla prospettiva di ristrutturare interamente un antico casolare o una casa colonica.
Ma cosa attrae gli stranieri?
Non solo la possibilità di trovarsi a un passo dal mare, dalla montagna e a una ragionevole distanza dalle principali arterie automobilistiche italiane, ma anche un mercato immobiliare che in virtù della sua verginità appare particolarmente allettante sul piano economico.
Il trend di crescita investe anche la Campania il cui successo, fino a poco tempo fa, era confinato per lo più allacostiera amalfitana. La crescita delle richieste nell’ultimo anno è stata del 20,4%, a dimostrazione che nemmeno la cattiva pubblicità è riuscita a intaccare il fascino innato dei suoi paesaggi, della sua rinomata cucina dei suoi straordinari aromi mediterranei.
Napoli è la città più ricercata, soprattutto da americani e britannici.
A seguire, Positano, Scario, Ravello e Massa Lubrense. C’è chi lega questo successo internazionale a quello della scrittrice Elena Ferrante, che ha scelto la città della dea Partenope e i suoi dintorni per l’ambientazione dei suoi romanzi. E c’è chi, come il Times, sottolinea il valore degli investimenti internazionali nei poli tecnologici, primi fra tutti l’Apple Center e il centro d’eccellenza aerospaziale.
Quale tipo di immobili cercano gli stranieri, in Italia?
Immobili indipendenti prima che appartamenti e non solo case di lusso, un mercato che mantiene tuttavia la sua importanza attestandosi sul 15% delle richieste complessive. Oltre il 67% delle richieste riguarda infatti immobili con un valore fino a 250mila euro, un dato che porta il prezzo medio delle proprietà intorno ai 435mila euro e che apre all’Italia una fascia di mercato molto più ampia rispetto al passato, con benefici – soprattutto – per le regioni turisticamente meno famose sul piano internazionale e pronte a consolidarsi in quello che, nei prossimi decenni, si accrediterà come il principale motore di sviluppo del nostro Paese.