EBOLI. La Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania ha avviato un’azione di responsabilità nei confronti di amministratori e dirigenti del Comune di Eboli per un rilevante danno erariale connesso ad attività effettuate fin dall’anno 2010 dalla società “Eboli Patrimonio S.r.l.” per operazioni illegittime di cartolarizzazione di immobili di proprietà comunale (c.d. Spinn-off immobiliare).
Le indagini condotte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Eboli – Nucleo Operativo di Battipaglia – hanno comprovato che in realtà la suddetta società è stata utilizzata quale mero strumento per ottenere un finanziamento da parte di un istituto bancario, operazione questa preclusa all’ente comunale che, all’epoca, aveva violato il patto di stabilità. Si è in tal modo raggirato il divieto normativo di contrarre indebitamenti a qualsiasi titolo e per qualunque fine.
L’esito delle indagini ha permesso di accertare che la costituzione della società si è risolta in una operazione non solo non consentita, ma fortemente antieconomica perché ha gravato le finanze comunali di rilevanti oneri finanziari; per di più impoverendo il comune della proprietà di numerose unità immobiliari.
Gli immobili di proprietà comunale confluiti nella società “EBOLI PATRIMONIO S.r.l.”, aventi un valore complessivamente stimato in euro 9.115.750,00, sono stati ipotecati al fine di fornire garanzia all’istituto bancario per il prestito concesso. Tra essi le caserme dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza, l’ex biblioteca 167, il terreno ex scuola elementare, il fabbricato “La Francesca”, il terreno PUA “Rione Pescara Hispalis 1” e i fabbricati siti sull’area “Rione Pescara Hispalis 2”.
La società, fin dal primo anno di vita, ha chiuso tutti gli esercizi finanziari in perdita e, nel corso del 2015, attese le reiterate perdite di esercizio e la difficoltà di giungere alla realizzazione dell’obiettivo istituzionale della cartolarizzazione, è stata messa in liquidazione.
Il danno erariale arrecato alle finanze del Comune di Eboli, contestato a tale specifico titolo, è pari a complessivi euro 4.163.783,55.
Ulteriore fattispecie di danno erariale contestata dai magistrati contabili si riferisce ai continui ripiani delle predette perdite di esercizio della società partecipata, effettuati dal Comune di Eboli con finanze proprie.
Tale condotta è stata posta in essere senza le necessarie verifiche preliminari in ordine alla effettiva possibilità di garantire una reale ripresa della società medesima ovvero, l’effettivo raggiungimento del fine della cartolarizzazione. Si sono in tal modo “sprecate” ulteriori risorse pubbliche per complessivi euro 660.836,43.
Per tali responsabilità, la Guardia di Finanza ha notificato ad amministratori e dirigenti un “invito a dedurre”, contestando agli amministratori ritenuti responsabili il risarcimento della predetta quota di danno pubblico rappresentato dagli avventati ripiani delle perdite societarie.
La misura cautelare del sequestro patrimoniale dei beni personali è stata confermata dal Presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti.
L’udienza di convalida del suddetto decreto presidenziale è fissata per il prossimo 13 gennaio 2016.