Corsa per la carica di sindaco di Capaccio Paestum: tra i nomi spunta anche quello del penalista Antonello Natale, sostenuto dal centrodestra. L’altra candidatura forte è quella di Fasolino di centrosinistra. Rimane aperta la questione del debito di 41 milioni nei conti. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Sindaco di Capaccio Paestum: tra i nomi quello del penalista Natale
Le elezioni amministrative di Capaccio Paestum si avvicinano e il dibattito sulle candidature si intensifica. Tra i nomi più discussi per la carica di primo cittadino spicca quello dell’avvocato Antonello Natale, un penalista di fama, originario di Massicelle nel comune di Montano Antilia, ma residente da anni nella città dei templi. Il suo profilo, di notevole rilevanza sia a livello locale che nazionale, lo renderebbe un candidato di prestigio per la carica di sindaco, in particolare all’interno di una coalizione di centrodestra. L’idea di una sua candidatura con una lista civica trova sostegno in vari ambienti politici e imprenditoriali, che vedono in lui un potenziale leader capace di unire competenza, autorevolezza e abilità gestionale.
Tuttavia, la candidatura potrebbe essere influenzata anche dalla scelta di Antonio Fasolino, un altro nome di spicco che circola con insistenza, ma che al momento non ha ancora preso una decisione definitiva riguardo alla sua partecipazione alle elezioni. Mentre il centrodestra sta cercando di delineare la propria strategia, anche altri ambiti della società civile si stanno attivando per trovare candidati alternativi. Tra questi, si fa sempre più forte il nome di Donato Alonso, un imprenditore che potrebbe rappresentare il panorama economico locale con una lista civica indipendente dai partiti tradizionali.
Gali uscenti
Nel frattempo, l’amministrazione uscente è alla ricerca di un candidato capace di portare avanti il lavoro svolto negli ultimi anni. Sebbene si stiano facendo i nomi di Angelo Quaglia e Maria Rosaria Picariello come possibili successori interni, l’opzione più probabile sembra essere quella di un candidato esterno, con l’assessore Agresta in prima linea.
Il vicesindaco uscente, Maria Rosaria Di Filippo, ha già escluso la possibilità di una sua ricandidatura. Inoltre, non si può escludere che parte della maggioranza, che rischia di non potersi ricandidare in caso di dissesto finanziario, possa decidere di separarsi e unirsi ad altre coalizioni. Il clima politico è molto attivo e i vari gruppi stanno definendo le loro strategie. Il consigliere comunale uscente Emanuele Sica e l’ex candidato sindaco Carmine Caramante stanno collaborando da tempo a un progetto comune, coinvolgendo anche Franco Sica, coordinatore cittadino di Forza Italia, e altre forze di opposizione all’amministrazione Alfieri. Mentre il centrodestra mira a una scelta condivisa senza ricorrere alle primarie, Sica e Caramante intendono optare per una consultazione interna per selezionare il loro candidato sindaco.
«Intendiamo promuovere le primarie per selezionare il nostro candidato in modo democratico e unitario», afferma Caramante, evidenziando che la loro coalizione civica seguirà il modello delle elezioni precedenti. Un tema centrale della campagna elettorale sarà sicuramente la gestione del bilancio comunale. Capaccio Paestum deve affrontare un deficit finanziario di circa 41 milioni di euro, per il quale è stato elaborato un piano di riequilibrio ventennale in attesa di approvazione da parte del Ministero e della Corte dei Conti. Se il piano venisse approvato, il Comune potrebbe evitare il dissesto finanziario; in caso contrario, si troverebbe in una situazione economica molto difficile. Tuttavia, le elezioni amministrative si svolgeranno regolarmente e il prossimo sindaco dovrà considerare questa problematica come una priorità assoluta.