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Sindromi influenzali, verso il picco stagionale in provincia di Salerno

influenza picco dopo natale

Immagine di repertorio

La diffusione delle sindromi simil-influenzali in provincia di Salerno sta raggiungendo il picco stagionale, previsto tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Attualmente, circa 15mila salernitani sono colpiti dal virus, di cui 1.200 sono bambini nella fascia di età compresa tra 0 e 4 anni.

La curva dei contagi, che ha iniziato a salire a dicembre, ha registrato un’impennata nelle prime settimane del nuovo anno, un andamento riconducibile alle festività natalizie, periodo in cui la condivisione di spazi chiusi ha favorito la trasmissione dei virus respiratori come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Salerno, si va verso il picco influenzale

La diffusione è influenzata da dinamiche simili a quelle osservate durante la pandemia di Covid-19. Gli esperti ribadiscono l’importanza delle vaccinazioni, nonostante l’efficacia non sia totale. Come spiegano i medici, il vaccino rimane il principale strumento per ridurre la gravità dei sintomi e il rischio di complicazioni, soprattutto nelle fasce più vulnerabili della popolazione.

L’influenza di quest’anno è caratterizzata dalla diffusione della variante Australiana, nota per la sua capacità di eludere parzialmente le difese immunitarie. I sintomi si manifestano con intensità maggiore rispetto alle precedenti stagioni influenzali: febbre alta (oltre 38°C), tosse secca, mal di gola, dolori muscolari, affaticamento e occhi arrossati. Le persone più a rischio sono gli anziani, i bambini e i pazienti con patologie croniche.

Per combattere l’influenza, gli esperti consigliano riposo, idratazione e l’assunzione di farmaci solo su indicazione medica. L’uso improprio del paracetamolo, ad esempio, può causare gravi effetti collaterali, tra cui danni epatici, insufficienza cardiaca e ipertensione. I medici raccomandano di utilizzarlo solo in caso di febbre alta (sopra i 38,5°C), limitando la dose a 500 mg per volta e senza superare i 2,5 grammi giornalieri negli adulti. Nei bambini a rischio di complicazioni può essere prescritta una terapia antivirale, che deve essere somministrata entro le prime 24-48 ore dall’insorgenza dei sintomi.

Pronto soccorso sotto pressione

L’ondata influenzale ha avuto un impatto significativo sui pronto soccorso della provincia, con un aumento degli accessi del 10-20%. Molti di questi casi sono classificati come codici bianchi o verdi, indicativi di situazioni meno gravi, ma contribuiscono a saturare le strutture sanitarie. Le lunghe attese e la difficoltà nel trasferire i pazienti nei reparti stanno mettendo a dura prova il personale sanitario, costretto a gestire un elevato numero di persone in condizioni critiche.

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