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Sinistra Italiana contro le dichiarazioni di Gioia sul Fascismo

Sinistra Italiana contro le dichiarazioni di Gioia sul Fascismo.


BATTIPAGLIA. In una nota stampa, da poco pubblicata, Sinistra Italiana, e il suo coordinatore provinciale Rosita Gigantino, risponde alle dichiarazioni di Michele Gioia.

“L’assessore alle politiche sociali del comune di Battipaglia, Michele Gioia, è fascista. Non lo diciamo noi, lo dice lui, vantandosi, su Facebook, delle “straordinarie conquiste” avvenute durante il ventennale regime del “Truce in cattedra”.

Non intendiamo stare qui a sbugiardare ancora una volta le fanfaronate fantasiose dell’ennesimo rigurgito di olio di ricino, chiunque abbia superato con merito l’esame di licenza media è perfettamente in grado di ribattere, chiunque sarebbe in grado di mettere la verità sul piatto della bilancia, e capire da solo quanto ci sia costato, in termini di arretramento, povertà e numero di morti, l’orrido sistema totalitario delle camice nere.

Intendiamo, invece, chiedere al Sindaco Cecilia Francese di prendere i provvedimenti del caso. L’assessore Gioia è inadatto a ricoprire qualsiasi incarico pubblico. I fascisti non hanno diritto di esprimersi e non possono avere ruoli importanti per la comunità. Dobbiamo uscire dal fallace clima di ipocrita e malintesa tolleranza degli ultimi 20 anni. Gioia va rimosso.

E va rimosso, con gioia nostra stavolta, perché impiega il tempo a scrivere migliaia di caratteri per elogiare il fascismo, e a distanza di 15 mesi dall’insediamento non ci ha fatto capire cosa intende fare per risolvere i problemi di una città che paga un prezzo altissimo in termini di lacerazione del tessuto sociale, di disoccupazione giovanile e rinuncia agli studi.

In questi mesi l’amministrazione si è impegnata a dare ad una strada il nome di Almirante e ha concesso la sala comunale a Roberto Fiore, sta raggiungendo un tristissimo primato dopo queste dichiarazioni.

Diversamente, qualora la Francese non procedesse a sostituire l’assessore, in una città importante per la storia della democrazia meridionale e del movimento operaio, allora dimostrerebbe di pensarla nello stesso delirante modo del suo assessore.


 

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