L’Arpac rileva valori di polveri sottili 21 volte superiori alla soglia consentita. L’agenzia ha reso noto che sono stati ottenuti i risultati delle rilevazioni sugli inquinanti atmosferici effettuate nei pressi del sito dell’incendio, divampato tra la notte del 22 e 23 dicembre nell’impianto di Salerno Pulita, dedicato al recupero della frazione organica
Sito compost, dopo il rogo inquinamento alle stelle “Ma non ci sono diossine”
Le concentrazioni di polveri sottili nell’area vicina al rogo dell’impianto di compostaggio, avvenuto tra il 22 e il 23 dicembre, hanno registrato un incremento notevole, arrivando a valori 21 volte superiori alla norma. Nel frattempo, proseguono senza sosta le operazioni di intervento dei vigili del fuoco sul sito, gestito da Salerno Pulita. Nella notte di sabato, i pompieri hanno lavorato con mezzi meccanici e supporto di personale a terra, equipaggiati con autorespiratori.
L’intensa attività dei caschi rossi ha permesso di smuovere il materiale in fiamme, che arde lentamente da giorni, favorendo così il raffreddamento e l’estinzione finale del rogo. Al momento, la situazione è sotto controllo e, fortunatamente, non si percepiscono più gli odori sgradevoli che sabato mattina avevano invaso la città, suscitando preoccupazione nella popolazione della zona orientale.
Il Comune di Salerno continua a monitorare costantemente la situazione e, con il supporto dell’Arpac, sta verificando la qualità dell’aria. I primi dati provenienti dalle centraline indicano una concentrazione di polveri sottili oltre i limiti di legge, ma il monitoraggio proseguirà anche nei giorni successivi per fornire un quadro completo e definitivo della situazione.
Le verifiche
Secondo quanto riportato dall’Arpac, nell’area circostante il rogo, la cui causa è ancora da accertare, le concentrazioni di polveri sottili sono risultate 21 volte superiori ai limiti di legge. L’agenzia ha reso noto che sono stati ottenuti i risultati delle rilevazioni sugli inquinanti atmosferici effettuate nei pressi del sito dell’incendio, divampato tra la notte del 22 e 23 dicembre nell’impianto di Salerno Pulita, dedicato al recupero della frazione organica. Durante il primo periodo di monitoraggio, dal 24 al 25 dicembre, il valore di Pm10 ha raggiunto i 1075 microgrammi per metro cubo, ovvero 21,5 volte più alto rispetto al limite di 50 microgrammi per metro cubo, stabilito dal decreto legislativo 155 del 2000 come media giornaliera.
Il secondo periodo di rilevamento, che ha coperto il lasso di tempo tra Natale e Santo Stefano, ha evidenziato un valore di 1.043 microgrammi per metro cubo di Pm10, pari a 20,86 volte il limite di legge. Entrambi i valori risultano superiori sia al limite annuo di 40 µg/m³, sia al limite giornaliero di 50 µg/m³. In attesa dei risultati finali sui livelli di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) e metalli pesanti, l’Arpac ha rilevato la presenza e la diffusione di particolato nell’area dell’incendio, ma non sono stati riscontrati livelli rilevabili di diossine, furani e Pcb diossino-simili, sostanze chimiche altamente pericolose.
Questa situazione sembra essere legata alla tipologia di materiali bruciati, in cui le plastiche clorurate erano praticamente assenti o presenti in quantità molto ridotte. L’agenzia regionale per l’ambiente continuerà a monitorare nei prossimi giorni i livelli di polveri sottili e altri inquinanti atmosferici. Nel frattempo, la situazione relativa alla diffusione di odori sgradevoli è sotto controllo, e fortunatamente non si avvertono più i cattivi odori che sabato mattina avevano invaso la città.
Le richieste dei residenti
Tuttavia, cresce la preoccupazione tra i residenti delle aree circostanti. Nel frattempo, interviene il Codacons Campania, con l’assistenza dell’avvocato Matteo Marchetti. “Vogliamo vederci chiaro – dice Marchetti – le azioni che farà il Codacons saranno due: la prima sarà un’istanza di accesso agli atti sui rilievi effettuati dall’Arpac, che poi saranno successivamente esaminati dai nostri consulenti nazionali, la seconda sarà chiedere un incontro urgente al procuratore Borrelli per un confronto sugli ultimi disastri ambientali avvenuti in provincia, come l’incendio di Persano e il disastro degli ultimi giorni nella zona industriale salernitana”.