SERRE. Prosegue senza sosta l’attività di prevenzione e repressione dei reati ambientali da parte dell’Arma dei Carabinieri attraverso una mirata serie di controlli che negli ultimi mesi hanno consentito di controllare e successivamente denunciare alla Autorità Giudiziaria i titolari di cinque aziende zootecniche presenti nei territori tra Altavilla Silentina e Serre.
Grazie a tale incessante attività svolta in stretta collaborazione con il personale del Nucleo Guardie Giurate del Wwf Salerno, i militari del Comando Stazione Carabinieri di Borgo Carillia a seguito di mirati controlli svolti nel territorio di Serre, hanno accertato che una azienda zootecnica bufalina dedita all’allevamento di circa 60 capi bufalini per la produzione e commercializzazione di latte crudo, risultava esercitare tale attività in violazione a quanto previsto dalla normativa vigente in materia ambientale (D.L.gs 152/6) ma anche dal Decreto 7 aprile 2006 che detta le norme secondo le quali vanno gestiti i liquami zootecnici.
I militari infatti hanno accertato che l’azienda smaltiva illecitamente il letame realizzando un vero e proprio deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi poiché abbandonato sul suolo ma, nel contempo, nonostante in possesso delle previste autorizzazioni Asl, risultava priva di vasche di stoccaggio, di platea per la maturazione del letame e di vasche a tenuta per raccogliere le acque ed i fanghi di lavaggio della sala mungitura che grazie alla fluoresceina, si accertava che venivano illecitamente smaltiti nei vicini terreni.
Nel prosieguo delle attività coordinate dal Comandante della Stazione di Borgo Carillia M.llo Cardiello Vincenzo, il personale accertava che tutte le strutture e manufatti che costituivano l’intero centro aziendale, per circa 700/800 metri quadri, erano state realizzate in assenza del necessario permesso a costruire. Oltre tale ulteriore illecito, i militari hanno accertato e denunciato anche le precarie condizioni in cui erano tenuti gli animali ed in particolare i bufali di pochi mesi. Infatti, essi erano costretti a vivere in gabbioni di ridotte dimensioni costringendoli a condizioni etologicamente incompatibili alla loro natura, per tale motivo il titolare dell’azienda ed il figlio sono stati denunciati anche per il reato di maltrattamento animale.
Al termine dell’operazione i militari ed il personale Wwf hanno sottoposto a sequestro giudiziario l’intera azienda e tutte le strutture presenti.
Tale ennesima operazione si inserisce in una più vasta attività di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati ambientali ed in particolare alla tutela delle acque dall’inquinamento da nitrati che attraverso i fiumi ed i corsi d’acqua concorrono in modo drastico ad inquinare il mare.
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