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Sostanze dopanti somministrate ad atleti per le competizioni nell’Agro Nocerino Sarnese: tre persone a processo

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Sostanze dopanti somministrate ad atleti per le competizioni nell’Agro Nocerino Sarnese: tre persone sono finite a processo, il via prenderà il prossimo febbraio. L’inchiesta condotta dalla procura di Nocera Inferiore contesta l’uso e la somministrazione di tali farmaci con l’intento di migliorare le prestazioni agonistiche.

Sostanze dopanti ad atleti nell’Agro Nocerino Sarnese: il processo

Tre individui sono stati rinviati a giudizio per aver somministrato sostanze dopanti a atleti impegnati in eventi sportivi. Il processo avrà inizio il prossimo febbraio. Le accuse sostengono che i farmaci utilizzati fossero pericolosi, in quanto alteravano le condizioni psicofisiche e biologiche degli sportivi. L’inchiesta condotta dalla procura di Nocera Inferiore contesta l’uso e la somministrazione di tali farmaci con l’intento di migliorare le prestazioni agonistiche. L’indagine era stata avviata dopo la morte di una donna di 46 anni, residente a Nocera Superiore, a cui erano stati somministrati questi farmaci. Tuttavia, l’autopsia ha escluso un legame tra l’uso di tali sostanze e il decesso, poiché la donna, anch’essa sportiva, soffriva già di una patologia che ne ha causato la morte.

Tra gli accusati figura un preparatore atletico, accusato di esercizio abusivo della professione. Nel periodo compreso tra la fine del 2018 e il 2019, avrebbe prescritto, senza averne le competenze, una serie di farmaci a un atleta, fornendo anche indicazioni sulle modalità di assunzione.

La ricostruzione

L’atleta in questione ha assunto i farmaci in occasione di tre eventi che si sono svolti a Nizza, Torino e Padova. Le sostanze dopanti, come emerso dalle indagini, avrebbero avuto l’effetto di migliorare le sue prestazioni agonistiche in vista di quelle competizioni. Il preparatore atletico avrebbe anche indicato all’atleta a chi rivolgersi per procurarsi i farmaci. Insieme a lui, è accusato anche un 32enne di Sant’Egidio del Monte Albino.

Lui, insieme al preparatore, un uomo di 40 anni originario di Nocera Inferiore, e a una donna di Castel San Giorgio, è accusato di traffico di farmaci della stessa categoria. I medicinali sarebbero stati ottenuti attraverso canali diversi da quelli delle farmacie pubbliche, comprese quelle ospedaliere e altri dispensari che forniscono farmaci per uso dei pazienti. Il 32enne avrebbe venduto questi prodotti a numerose persone, che effettuavano i pagamenti tramite ricariche su carte intestate alla madre del giovane. La sola donna, invece, è accusata di ricettazione. Tra i farmaci venduti figurano Proviron, Parabolan, Boldenone, Gonasi, Wistrol e Testosterone, mentre alcuni atleti che hanno effettuato acquisti sono rimasti anonimi. I due imputati hanno venduto alla donna, poi deceduta, sostanze anabolizzanti come GH, Turinabol, Deca Durabolin (noto come nandrolone) e Proviron.

La culturista di 46 anni è deceduta nel luglio del 2018. È stato a seguito della sua morte che la procura ha avviato un’indagine, sequestrando telefoni e identificando successivamente i tre attuali imputati. Tuttavia, il sospetto che la donna fosse deceduta a causa dell’assunzione di quei farmaci non ha trovato conferma nei risultati dell’autopsia. I tre sono stati rinviati a giudizio e sarà il dibattimento a determinare eventuali responsabilità. Tra gli avvocati figurano i legali Fabio Carusone e Nadia Taha Mohamed.

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