Dicembre e i mesi freddi non sono certo il periodo migliore per le attività che insistono nel sotto piazza della Libertà. Sette quelle operative da maggio dell’anno scorso, tante ancora le vetrine sfitte.
La vita grama dei locali nel sottopiazza Libertà
Dicembre e i mesi più freddi non sono certamente il periodo migliore per le attività che si trovano sotto il piazza della Libertà. Le sette attività operative da maggio dello scorso anno sono affiancate da molte vetrine ancora vuote. Qui, l’offerta che spazia dalla ristorazione all’aperitivo, dal dj set agli spettacoli dal vivo, stenta a decollare. Nonostante i gestori collaborino e scambino idee per progetti futuri, c’è ancora molto da fare. Purtroppo, “abbellire” questi blocchi di cemento assegnati non ha avuto gli effetti sperati, e la stagionalità rimane il problema principale.
Questi locali, per la loro posizione, sembrano vivere solo durante la stagione estiva. Sebbene il parcheggio sottostante consenta l’accesso alla pizzeria o al bar tramite porte d’emergenza, al coperto, il freddo continua a rappresentare un ostacolo. Che siano salernitani o provengano dalla provincia, giovani o meno giovani, d’inverno i clienti tendono a evitare il sotto piazza.
Prima e dopo
«Anche l’installazione in loco delle Luci d’Artista avrebbe potuto contribuire, ma non rientriamo nella mappa», i vari titolari affermano all’unisono di continuare a lavorare insieme per valorizzare una zona esclusiva della città, che potrebbe diventare un nuovo polo di attrazione. Tutti, però, stanno attraversando momenti difficili, soprattutto la sera, e così la promenade del divertimento che stava iniziando a emergere, animarsi e colorarsi, ora subisce un rallentamento. Eppure, quando il sole splendeva e l’aria salmastra portava sollievo, quel nuovo punto di ritrovo, quella passeggiata sul mare con vista mozzafiato, tra musica e bollicine, era diventata l’alternativa, il cuore pulsante della movida.
Nonostante le ingenti spese sostenute, restano irrisolti alcuni problemi strutturali, come la mancanza di un’illuminazione adeguata, le pedane danneggiate dal mare. La richiesta comune è di dare nuova vita alla zona per permettere a tutti di lavorare in modo continuativo (tra il personale ci sono molti giovani e famiglie). Nel frattempo, con il calo delle temperature e il vento che si fa sentire, loro non si arrendono e, almeno nei fine settimana, invitano i clienti a entrare nei locali, togliersi il cappotto e godersi una serata calda e accogliente.
I gestori che resistono
Il Sea Side, il primo ad aprire i battenti a maggio dello scorso anno, continua a resistere con la sua offerta, così come il Safari: «Fino a metà novembre è andato tutto bene. Ora lavoriamo solo nel fine settimana», afferma il titolare. C’è poi il Sottovento, che ha puntato su un esperto come Mario Nicastro e, in alcune serate speciali, ha proposto il format di successo della cena con spettacolo con Chicca Notarfrancesco, una splendida voce salernitana, e i dj Fabrizio Puorro e Aldo Micoloni, i “The Swords”. Ma il tutto esaurito è un fenomeno sporadico. Resistono anche la gelateria Grace e Rossopomodoro, la più grande catena di pizzerie napoletane al mondo, che qui conta oltre 80 coperti all’interno e quasi un centinaio all’esterno.
«Ho venduto la mia attività precedente per investire in questa zona. A Salerno non ci sono locali sul mare e ci ho creduto molto, ma se non c’è nulla intorno, non è facile crescere. Manca un polo commerciale», spiega il titolare Francesco Ferrandina, che lamenta la scarsa vivacità dell’area. Le luci che illuminano le vetrine dei locali sono state installate dagli stessi proprietari. C’è carenza di un punto informazioni per i turisti, di uffici e di altre attività che possano generare un flusso costante di persone. Nel frattempo, sembra che due locali abbiano restituito le chiavi e torneranno in affitto.
Le vetrine vuote
A decorare le vetrine vuote ci ha pensato l’azienda Santoro Creative Hub, grazie a un progetto della Camera di Commercio di Salerno, che le ha mascherate con una serie di grafiche. Un altro problema serio riguarda l’impianto fognario. Nonostante tutto, però, il Damè, gestito da Angelo Aliberti, figura di spicco delle notti ibizenche, non si arrende. Aliberti, esperto del mondo notturno, ha creato un ambiente elegante, raffinato, intimo e accogliente. «Lavoro sia di giorno che di notte, ma solo nel fine settimana, e ancora di più quando attivo il disco bar. I clienti arrivano da tutta la provincia, ma anche da Napoli e Avellino. Meritiamo più attenzione, perché stiamo davvero dando il massimo», conclude Aliberti.