Cronaca Salerno, Salerno

Spaccio di droga e armi: rideterminate le pene per la famiglia di Bellizzi

BELLIZZI. La corte di Appello di Salerno ha rideterminato le pene per la famiglia dello spaccio di Bellizzi, coinvolta in una storia di droga e armi: sconto di pena per Matteo Calonico e la sua ex, assolti il figlio e Carolina Landi.

Famiglia dello spaccio di Bellizzi: la Corte di Appello ridetermina le pene

Furono trovati in possesso di armi e droga e condannati in primo grado. La Corte di Appello di Salerno ridetermina le pene per la famiglia dello spaccio di Bellizzi. I giudici del secondo grado hanno condannato a 6anni e 8 mesi di reclusione Matteo Calonico 43 anni (in primo grado gli era stata inflitta la pena di 8 anni); a 3 anni 6 mesi e 20 giorni l’ex moglie Maria Rosalia 33 anni ed ha assolto Antonio Calonico, padre di Matteo e Carolina Landi (inprimogrado erano stati condannati rispettivamentea a 4 anni e tre anni e 8 mesi).

Era il 15 settembre del 2017 quando i carabinieri della compagnia di Salerno arrestarono, sul lungomare cittadino Matteo Calonico in quanto a seguito di una perquisizione all’interno dell’autovettura fu rinvenuto e sottoposto a sequestro un fucile modificato a canne mozze, provvisto di 7 cartucce. A seguito dell’arresto, il successivo 21 settembre, i Carabinieri arrestarono l’ex moglie di Calonico, Maria Rosalia. Nel corso della perquisizione domiciliare presso l’abitazione della donna, furono individuati e sequestrati un involucro in cellophane contenente 170 grami circa di cocaina ed un bilancino di precisione, rinvenuti sotto il letto della camera in uso ai loro figli minori. Il 3 ottobre 2017, sulla scorta di successivi ed ulteriori approfondimenti investigativi a Salerno e Bellizzi ,i Carabinieri della Compagnia di Salerno eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare per i reati di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, emessa dal Gip presso il Tribunale di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica di Salerno, a carico dei quattro imputati. In primo grado scelsero di essere giudicati con il rito dell’abbreviato. Nel collegio difensivo tra gli altri l’avvocato Pierluigi Vicedomini.


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