Undici persone sono state rinviate a giudizio al termine dell’udienza preliminare tenutasi nei giorni scorsi dinanzi al Gup del Tribunale di Nocera Inferiore come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Il processo, che avrà inizio ad aprile, è l’esito di un’inchiesta avviata nel 2016 dalla Procura di Napoli e successivamente trasferita alla Procura di Nocera Inferiore per competenza territoriale. L’indagine ha ricostruito oltre trenta episodi di cessione e acquisto di stupefacenti, con particolare riferimento a cocaina ed eroina, smascherando una rete di spaccio attiva tra Nocera Inferiore e Pagani.
Spaccio di droga tra Pagani e Nocera, 11 persone a processo
Le operazioni illecite tra pusher e acquirenti sono state documentate attraverso intercettazioni telefoniche e riscontri diretti sul territorio. Gli scambi di droga avvenivano prevalentemente in orario notturno, a partire dalle 23, con i pusher che in alcune circostanze vendevano anche metadone. Chi disponeva di ingenti quantità di stupefacenti, acquistati nei mercati di Napoli, riusciva a cedere la droga fino a otto clienti contemporaneamente, operando in più fasce orarie a seconda della domanda.
Numerosi episodi di spaccio sono stati accertati grazie alle testimonianze dei consumatori, con transazioni avvenute in punti specifici della zona, come via Filangieri a Nocera Inferiore e via San Rocco a Pagani, oltre che in alcune aree della vicina Nocera Superiore. Il costo delle dosi variava dai 600 ai 1000 euro per singolo acquirente.
Il ruolo di Napoli nella rete dello spaccio
Nonostante l’inchiesta risalga a diversi anni fa, gli elementi raccolti hanno confermato il ruolo centrale delle piazze di spaccio napoletane nel rifornire i pusher dell’Agro nocerino sarnese. Questa circostanza è stata ulteriormente confermata anche da successive indagini condotte sia dalla procura ordinaria che dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno.
Tra le figure chiave del traffico, gli inquirenti hanno individuato un 32enne napoletano che fungeva da intermediario tra i fornitori e gli spacciatori locali. Secondo le ricostruzioni, l’uomo avrebbe effettuato almeno ventidue cessioni di droga, rifornendo diversi soggetti coinvolti nell’inchiesta.
