L’azienda Sra (Sviluppo Risorse Ambientali) denuncia ricatti e pressioni da parte di politici e rappresentanti del Comune di Albanella. La società che si occupa della raccolta e gestione dei rifiuti nel territorio di Albanella, ha inoltrato al Comune una richiesta di risarcimento danni pari a 10 milioni di euro.
Un documento di 31 pagine nel quale vengono esposti i fatti e portato durante il consiglio comunale di ieri, martedì 1 dicembre, per conto dell’opposizione composta dal gruppo Pasquale Mirarchi, Renato Josca e Paola Zunno.
Albanella, la Sra denuncia ricatti e pressioni: chiesto risarcimento al Comune
“In una nota del 23 novembre 2020, la SRA descrive condotte gravissime e inquietanti da parte di esponenti politici e amministrativi di spicco, volti a piazzare conoscenti e amici nell’ambito del cantiere e a stabilirne finanche le mansioni – si legge nel documento – Nell’atto si assume che il Comune avrebbe reagito alla determinazione della SRA di non piegarsi alle illecite ingerenze nella propria attività economica con l’adozione di provvedimenti strumentali gravemente incidenti sul patrimonio della società. L’azienda pertanto ha presentato una richiesta di risarcimento per 10 milioni di euro e messa in mora per danni subiti con espressa richiesta di audizione personale”.
La gestione dei rifiuti
“In data 12 novembre il Comune faceva pervenire alla SRA la comunicazione di avvio del procedimento di annullamento in autotutela della propria determina di aggiudicazione definitiva del servizio. Con il medesimo atto, la SRA veniva invitata a presentare osservazione nel termine di 10 giorni precisando che l’annullamento definitivo con scorrimento della graduatoria sarà emesso entro trenta giorni. L’azienda sostiene la totale e macroscopica infondatezza in fatto e diritto delle ragioni riportate dall’ente, alla luce dei fatti occorsi, dei risvolti e del comportamento sino a ora adottato e di quello lesivo.
L’azienda intende essere risarcita nei confronti del Comune di Albanella e dei suoi delegati e organi che, agendo per suo conto e nel suo nome, hanno materialmente tenuto tali condotte. Tali soggetti saranno a breve chiamati a risarcire in tutte le sedi – civile, penale, amministrativa e contabile- per tutti i danni subiti e subendo per effetto degli atti adottati in quanto palesemente viziati, ingiusti, illegittimi e persecutori”.
Le pressioni e l’inserimento di un dipendente all’isola ecologica
“Le motivazioni dello scioglimento del contratto non discernono dai gravi illeciti professionali, capziosamente rilevati dal Comune, bensì nel rifiuto della SRA di piegarsi alle indebite e reiterate pressioni di ingerenze di politici e amministrativi di spicco volti a piazzare conoscenti e amici nell’ambito del cantiere e a stabilirne finanche le mansioni”.
“In una precisa circostanza è stato richiesto al signor Alfonso Palmieri, socio unico, in presenza di testimoni (la conversazione è stata registrata) che un particolare dipendente, essendo parente di un politico di peso, doveva essere necessariamente inserito presso l’isola ecologica per ricoprire ruoli da lui prescelti. Diversamente sarebbe caduta la giunta comunale e ci sarebbero state conseguenze disastrose anche per la SRA sull’appalto in corso. Tali suggerimenti sono stati successivamente reiterati non solo dagli stessi ma anche da tecnici e funzionari, sempre in presenza di numerosi testimoni. Il Comune di Albanella, certamente ignora le conseguenze anche sul piano penale, non solo civile e amministrativo dei propri comportamenti e interferenze.
Non si comprende la responsabilità della SRA, che nonostante gli ostacoli frapposti sta svolgendo regolarmente limitandosi a chiedere la necessaria stabilità per poter meglio organizzarsi, vale a dire la stipula del contratto di fronte ad un’aggiudica efficace risalente a novembre 2019 e il pagamento del dovuto a fronte di regolari prestazioni. Continue, sciagurate quanto inammissibili ingerenze da parte di esponenti di spicco volti a suggerire nomi di favore, amici e conoscenti nell’ambito del cantiere le cui mansioni apparivano all’evidenza poco lusinghiere e insoddisfacenti. Il dubbio del comportamento paradossale e ampiamente preoccupante. Indebiti e inaccettabili ricatti che non hanno nel prosieguo mai ricevuto alcun favore da parte della SRA che sempre ha rifiutato ogni ingerenza” termina il documento.