Recentemente l’analisi dell’incidenza oncologica in Campania, proprio nella zona della Terra dei Fuochi, ha mostrato che i tassi tumorali siano in linea con i dati nazionali e che quindi non si è a rischio emergenza. I valori sono stati riferiti dall’Ospedale Santobono di Napoli che ha interamente curato la compilazione per il registro tumori infantili in Campania.
L‘Istituto Superiore della Sanità, però, ha dato un quadro completamente diverso, mostrando che l’incidenza dei tumori nei territori campani sia superiore dell’11% rispetto alla media. È pur vero che i dati mostrati dall’Ospedale Santobono riguardino il quinquennio 2008 – 2012 ma i dati sono tutt’altro che tranquillizzanti. Il non esporsi e non voler parlare di emergenza è una tattica alquanto sconsiderata, guardando anche i dati mostrati dall’Istituto Superiore della Sanità nel gennaio 2016.
Il professor Antonio Marfella, in una recente intervista, ha dichiarato: «I tumori in età pediatrica non sono frutto di cattivi stili di vita individuali, ma bensì collettivi. Le maggiori industrie italiane lavorano ancora smaltendo i prodotti in nero, con metodologie del tutto illegali». Parole che gelano e rabbrividiscono, e che ogni giorno mettono in pericolo la salute di adulti e bambini.