Il 72% dei Comuni della provincia di Salerno si trova in aree dove la probabilità di forti terremoti è considerata alta o possibile. La mappa del rischio sismico si basa su eventi sismici registrati in passato ed è curata dalla Regione e aggiornata a settembre 2024. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Terremoti, il rischio nei Comuni in provincia di Salerno
Il 72% dei Comuni della provincia di Salerno si trova in aree dove la probabilità di un forte terremoto è considerata alta o possibile. Questo è quanto emerge dalla classificazione che dal 2003 definisce la mappa del rischio sismico su tutto il territorio nazionale, basata su studi probabilistici e sulla frequenza dei terremoti storici. Tale classificazione, che viene verificata e aggiornata annualmente dalle Regioni competenti, ha suddiviso l’Italia in quattro zone con pericolosità decrescente.
Zona 1
Per quanto riguarda l’area di Salerno, l’elenco aggiornato a settembre 2024 include 18 Comuni classificati in zona 1, la più a rischio, dove «la probabilità di un forte terremoto è elevata». Nella lista figurano tutti i centri colpiti dal devastante sisma del 1980 e da altri eventi sismici verificatisi nella regione negli ultimi 200 anni: Atena Lucana, Buccino, Buonabitacolo, Caggiano, Castelnuovo di Conza, Colliano, Laviano, Montesano sulla Marcellana, Padula, Pertosa, Polla, Ricigliano, Romagnano al Monte, Sala Consilina, Salvitelle, San Gregorio Magno, Santomenna e Valva. Tra questi, il Comune che nel 1980 subì il maggior numero di vittime fu Laviano, con 303 morti, seguito da Castelnuovo di Conza (85), Santomenna (65), San Gregorio Magno (28) e Ricigliano (27).
Tuttavia, l’elenco dei Comuni in zona 1 coincide quasi completamente con quello dei centri maggiormente colpiti da un altro terribile terremoto: quello del 16 dicembre 1857, il cui epicentro è stato individuato nei pressi di Caggiano. Questo sisma causò nel solo Vallo di Diano ben 1207 vittime, di cui 867 a Polla.
ZONA 2
Nella zona 2, dove è possibile che si verifichino «forti terremoti», si trovano ben 97 Comuni distribuiti in diverse aree del territorio, tra cui l’Agro Nocerino Sarnese, la Valle dell’Irno, i Picentini, il Cilento e gli Alburni. I Comuni inclusi sono: Acerno, Albanella, Alfano, Altavilla Silentina, Angri, Aquara, Auletta, Baronissi, Battipaglia, Bellizzi, Bellosguardo, Bracigliano, Calvanico, Campagna, Campora, Cannalonga, Casalbuono, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Castelcivita, Castel San Giorgio, Castel San Lorenzo, Castiglione del Genovesi, Celle di Bulgheria, Controne, Contursi Terme, Corleto Monforte, Cuccaro Vetere, Eboli, Felitto, Fisciano, Futani, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana, Gioi, Giungano, Ispani, Laurino, Laurito, Magliano Vetere, Mercato San Severino, Moio della Civitella, Montano Antilia, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Monteforte Cilento e Monte San Giacomo, Morigerati.
Inoltre, si possono citare Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Novi Velia, Olevano sul Tusciano, Oliveto Citra, Orria, Ottati, Pagani, Palomonte, Pellezzano, Petina, Piaggine, Pontecagnano Faiano, Postiglione, Roccadaspide, Roccagloriosa, Roccapiemonte, Rofrano, Roscigno, Sacco, Salerno, San Cipriano Picentino, San Giovanni a Piro, San Mango Piemonte, San Marzano sul Sarno, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Santa Marina, Sant’Angelo a Fasanella, Sant’Arsenio, Sant’Egidio del Monte Albino, San Valentino Torio, Sanza, Sapri, Sarno, Sassano, Scafati, Serre, Siano, Sicignano degli Alburni, Stio, Teggiano, Torraca, Torre Orsaia, Tortorella, Trentinara, Valle dell’Angelo, Vallo della Lucania e Vibonati. Questi comuni, nel corso dei secoli, hanno subito le conseguenze dei terremoti più devastanti che hanno colpito le aree a maggiore rischio, a partire dal sisma del 1980, il quale, per la sua intensità, è stato percepito e ha causato danni, sia piccoli che significativi, in tutto il territorio salernitano.
ZONA 3
A completare il quadro ci sono i 43 Comuni appartenenti alla zona 3, ovvero quelli situati in aree dove «i forti terremoti sono meno probabili rispetto alle zone 1 e 2», sebbene non siano del tutto esenti da effetti derivanti da sismi intensi con epicentro negli Appennini o nel mar Tirreno. Questi Comuni includono: Agropoli, Amalfi, Ascea, Atrani, Camerota, Capaccio Paestum, Casal Velino, Castellabate, Castelnuovo Cilento, Cava de’ Tirreni, Centola, Ceraso, Cetara, Cicerale, Conca dei Marini, Corbara, Furore, Laureana Cilento, Lustra, Maiori, Minori, Montecorice, Ogliastro Cilento, Omignano, Perdifumo, Perito, Pisciotta, Pollica, Positano, Praiano, Prignano Cilento, Ravello, Rutino, Salento, San Mauro Cilento, San Mauro la Bruca, Scala, Serramezzana, Sessa Cilento, Stella Cilento, Torchiara, Tramonti e Vietri sul Mare. Come si può osservare, in questa lista, oltre ad altri centri del Cilento, sono inclusi tutti i Comuni della Costiera Amalfitana. Un’area che, nei secoli passati, non ha registrato terremoti di notevole intensità. L’ultimo evento significativo, documentato dalle cronache, risale al 25 aprile 1687, come riportato dal contemporaneo Marcello Bonito: «Nella nobile e incantevole Costiera d’Amalfi, le cui città e villaggi subirono alcuni danni».