Il 63% dei beni culturali nella provincia di Salerno si trova in aree ad alto rischio sismico, evidenziando la vulnerabilità dei siti storici italiani e la necessità di protezione adeguata.
Beni culturali in zone sismiche: il 63% sono in aree a rischio
Il 63% dei beni culturali nella provincia di Salerno è situato in aree ad alto rischio sismico. Questa preoccupante statistica emerge dalla mappa dei rischi dell’Istat, che evidenzia la vulnerabilità dei siti storici italiani, molti dei quali sono antichi e richiedono una protezione adeguata. I danni causati dai terremoti dell’Aquila (2019) e di Amatrice (2016) sono esempi chiari della necessità di un’attenzione mirata. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Mattino.
Beni Culturali nelle Diverse Zone Sismiche
Zona 1: Rischio Estremo
Nella classificazione sismica, i beni culturali situati in zona 1 (la più pericolosa) ammontano a 117. Padula si distingue con 24 siti, tra cui la famosa Certosa, seguita da Sala Consilina (23), Buccino (20), Polla (16), Atena Lucana (10), Caggiano e San Gregorio Magno (6).
Zona 2: Rischio Elevato
Nella zona 2, dove la probabilità di forti terremoti è alta, si trovano 943 siti di interesse culturale. Salerno è il comune più esposto, con 310 beni culturali, inclusi la Cattedrale e il Castello Arechi. Altri comuni in questa fascia includono Eboli (75), Montecorvino Rovella (58), Sarno (40) e Teggiano (24).
Zona 3: Rischio Moderato
Cava de’ Tirreni, con 223 beni culturali, è al secondo posto in assoluto nella provincia e si trova in zona 3, dove i terremoti forti sono meno probabili. Qui si trova anche l’importante area archeologica di Capaccio Paestum. È stato avviato un progetto innovativo di monitoraggio del Tempio di Nettuno, che utilizza sensori di ultima generazione per rilevare movimenti e cambiamenti strutturali. Altri comuni in questa zona includono Ravello (42), Amalfi (33), Maiori (27), Vietri sul Mare (24), Scala (19) e Minori (18).
Protezione dei Beni Culturali
Secondo un report di Openpolis, il vasto patrimonio culturale italiano è distribuito anche nelle zone a maggior rischio sismico, esponendo i manufatti a danni potenzialmente gravi. È quindi fondamentale attuare misure di protezione, tra cui la valutazione rapida dei danni e la messa in sicurezza delle strutture compromesse. Il progetto “Recovery Art”, parte del Pnrr, mira a creare centri di stoccaggio temporaneo in aree sismiche per opere d’arte e manufatti storici.
Progetti di Miglioramento Sismico nel Salernitano
Sono quattro i progetti di miglioramento sismico in corso nella provincia di Salerno, tutti finanziati ma non ancora avviati. I progetti includono:
- Torre di San Zaccaria a San Gregorio Magno (780mila euro)
- Campanile della Chiesa di Sant’Antonio a Buccino (1 milione di euro)
- Chiesa di Santa Maria Solditta a Buccino (1 milione e 320mila euro), semi-distrutta dal terremoto del 1980
- Chiesa di Santa Croce a Palomonte (550mila euro)
Tutti questi lavori sono previsti in centri ad alto rischio sismico e rappresentano un passo importante verso la salvaguardia del patrimonio culturale della regione.