Il presidente della regione riprende a criticare il commissario regionale del suo partito, che recentemente si trovava a Salerno accompagnato dal figlio Piero.
Tesoriere Pd arrestato, le parole di De Luca
I contrasti tra De Luca e il Partito Democratico tornano a intensificarsi. Dopo l’affermazione dell’europarlamentare Pd Sandro Ruotolo, che ha dichiarato conclusa l’esperienza di De Luca alla guida della Regione Campania, è arrivata la risposta del governatore. Intervenendo sulla vicenda dell’arresto del tesoriere regionale Pd nell’inchiesta sui falsi contratti per immigrati, De Luca ha colto l’occasione per attaccare ancora una volta il Commissario Regionale del Pd Misiani, considerato un fedelissimo della segretaria Schlein.
De Luca attacca il Pd e conferma la sua candidatura
Sul tesoriere arrestato, l’affondo durissimo del governatore: “Dovete chiedere a un valoroso statista di nome Misiani, che fa il commissario del Pd campano. In questo momento il partito in regione non esiste, è sequestrato da due anni. Dovete chiedere ai sequestratori”. Poi conferma la sua candidatura: “Vado avanti per la mia strada, lo sto dicendo da un anno”. Il governatore campano Vincenzo De Luca torna sulla questione del terzo mandato ribadendo gli attacchi al Pd, tacciato di “ipocrisia e fariseismo”.
“Nel nostro partito parlano tra di loro una ventina di capi corrente, paragonabili al Pcus di Breznev oppure alle idee di Kim Jong-un. Sono autoreferenziali quanto presuntuosi”. Intervenendo a Napoli alla presentazione del libro Photoansa, De Luca punta l’indice su altre candidature dei dem.
“In Liguria hanno scelto Orlando che sta da venti anni in Parlamento, ha fatto tre volte il ministro, lì non c’erano problemi? Decaro è stato per dieci anni il sindaco di Bari, poi europarlamentare e viene candidato a presidente della Puglia? Altro che terzo mandato, è una grande manfrina, una aggressione a un uomo libero che non ha mai fatto parte di gruppi e sottogruppi. Io penso a lavorare, gli altri costruiscono le tribù e i percorsi per candidarsi in Parlamento la prossima volta”.