ASCEA. Il sito archeologico di Elea-Velia, un tempo polis greca e tutt’ora fiore all’occhiello dalle costiera meridionale del salernitano, sta progressivamente divenendo un caso. Stando a quanto riporta il quotidiano “L’Espresso”, come molte zone archeologiche della penisola, quella di Elea-Velia è un patrimonio dell’intera nazione, ma non solo non è valorizzata come dovrebbe, ma tra chiusure e incendi la situazione del patrimonio presente nella lista dell’UNESCO pare critica.
Il dramma è raccontato dal sovrintendente ABAP di Salerno e Avellino Francesca Casule, subito dopo che l’incendio era divampato verso la Velia romana: «Lamentiamo danni all’immagine complessiva, ma fortunatamente non registriamo danni alle strutture grazie anche al diserbo che era stato effettuato da poco tempo. Ci auguriamo che la situazione possa tornare presto alla normalità preliminarmente a tutta una serie di verifiche sulla stabilità e l’ancoraggio delle strutture archeologiche per scongiurare possibili danni ai dipendenti e ai visitatori. A repentaglio il versante occidentale della strada di Porta Rosa e le pendici meridionali dell’acropoli, ma ancora di più l’immagine complessiva del Sito».