Tessere false al Partito democratico, terremoto politico a Battipaglia a pochi giorni dalle primarie che decreteranno il nuovo segretario nazionale del Pd. Centinaia di tessere sono state annullate.
Nella lista degli iscritti al Pd di Battipaglia compaiono nomi e cognomi di persone che hanno dichiarato di non aver mai richiesto la tessera del partito e di non essere neanche a conoscenza della loro iscrizione ad un gruppo politico.
Dopo aver pubblicato in esclusiva l’elenco degli iscritti al Pd di Battipaglia, le redazioni de L’Occhio di Salerno e Provincia e di Fanpage hanno realizzato un’inchiesta che ha svelato il mistero.
Le tessere false al Pd
Le tessere false al Pd sarebbero quasi 300. Ossia quelle che non riportano la firma del segretario cittadino del Pd, Davide Bruno. E, contattate telefonicamente, diverse persone inserite nell’elenco degli iscritti al partito hanno affermato di non esserne a conoscenza.
L’arcano è stato svelato utilizzando un escamotage. Un finto spedizioniere ha chiamato alcuni degli iscritti per ottenere la conferma dei loro dati in vista della spedizione delle tessere e per il pagamento della quota d’iscrizione.
E le risposte hanno dell’incredibile.
«Quando ho fatto questa tessera? Io non mi ricordo proprio…», afferma uno degli “iscritti”.
«Io questa cosa online non l’ho fatta. Non so chi l’abbia fatto a nome mio», dice una seconda persona. Ed ancora: «Io non ho richiesto la tessera. Non so chi abbia fornito queste informazioni. Non ne so nulla».
E c’è chi ha dichiarato di non essere iscritto ad alcun partito politico: «Non so cosa sia questa tessera. Non sono iscritto a nulla. Non ho pagato nessuna quota e non ho chiesto niente. Non ne so nulla. Non sono iscritto ad alcun partito politico».
La lista degli iscritti al Pd
Nella lista degli iscritti al Pd figurano 471 nomi. Di questi, solo 184 sono le persone che hanno chiesto ed ottenuto l’iscrizione presso la segreteria cittadina del Partito Democratico. E che oggi possiedono materialmente la tessera del Pd controfirmata dal segretario cittadino Davide Bruno, dopo aver versato la quota annuale pari a 15 euro.
E le altre 287 persone iscritte al Pd? Stando a ciò che rivelano le telefonate svolte nel corso dell’inchiesta, diverse persone hanno negato di avere la tessera, altre hanno detto di non essere neppure a conoscenza della loro iscrizione. Ma c’è anche chi dice di aver consegnato i soldi a Gelsomino Megaro, il quale non ha alcun ruolo nel Pd se non quello di essere molto vicino al segretario provinciale Nicola Landolfi, da mesi in rotta di collisione con Davide Bruno.
E in base a quale ruolo o incarico Megaro avrebbe preso questi soldi per l’iscrizione? Denaro che, moltiplicando i 15 euro per i 287 iscritti al Pd che non sono passati al vaglio della segreteria cittadina, ammonta a 4.305 euro. Serviti, a quanto pare, per inserire nella lista degli iscritti anche persone che della loro appartenenza al Pd non sanno assolutamente nulla. Ed ora che l’arcano è stato svelato, chi restituirà i soldi a quelle persone che hanno pagato l’iscrizione e che non posso essere iscritte? Un recente dispositivo regionale del Pd, infatti, ha chiarito la situazione.
Il dispositivo regionale del Pd
Nel dispositivo regionale del Pd, approvato pochi giorni fa dalla commissione di garanzia a Napoli – su precisa istanza del segretario cittadino Davide Bruno, che ha presentato ricorso alla lista degli iscritti formatasi dopo il tesseramento – è stato chiarito che le tessere di iscrizione al Pd valgono esclusivamente nel caso in cui siano state rilasciate dalla segreteria cittadina del partito. Nel caso specifico, quindi, valgono solo le 184 tessere rilasciate e firmate da Bruno.
Inoltre, nello stesso dispositivo è chiarito che le medesime tessere vengono rilasciate solo se le iscrizioni non sono in contrasto con il codice etico del Pd. L’articolo 2 dello statuto del Pd (comma 8) dispone che non sia consentito il rilascio della tessera a persone che sono iscritte ad altri partiti politici o aderiscano a gruppi di altre formazioni politiche all’interno di organi istituzionali elettivi. Ad esempio, Alessio Cairone – consigliere comunale di Battipaglia che non rientra nel gruppo consiliare del Pd e che non si è candidato nel Pd alle scorse amministrative – non potrebbe essere iscritto al Pd.
Il terremoto nel Pd e le primarie
Domenica 30 aprile, in occasione delle primarie del Pd che a Battipaglia si svolgeranno solo all’interno del Salotto Comunale di Palazzo di Città, saranno presenti osservatori nazionali del partito. Allertata dalla singolare situazione venutasi a creare in città, la segreteria regionale del Pd ha chiesto agli organi nazionali di inviare degli ispettori di vigilanza a Battipaglia.
Saranno presenti anche forze dell’ordine per vigilare sulla regolare esecuzioni del turno elettorale.
Gli iscritti al Pd potranno partecipare al voto in maniera gratuita. I non iscritti, invece, dovranno sborsare almeno due euro per votare. È chiaro che saranno annoverati come non iscritti al Pd anche i 287 iscritti al Pd che non sono passati al vaglio della segreteria cittadina.
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