Traffico transnazionale di droga a Salerno: alle prime ore dell’alba di oggi, martedì 30 aprile, i carabinieri hanno eseguito numerosi arresti e diverse perquisizioni. Gli odierni indagati sono accusati di far parte di un’associazione a delinquere.
Traffico transnazionale di droga, numerosi arresti a Salerno
Alle prime luci dell’alba di oggi, martedì 30 aprile, il personale della Sezione Anticrimine Carabinieri di Salerno ha eseguito numerosi arresti nei confronti di persone accusate di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico transnazionale di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso.
Le indagini
Nella mattinata odierna, al termine di un’articolata indagine coordinata dai Magistrati della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Salerno, è stata eseguita un’ordinanza cautelare personale a carico di 15 soggetti ritenuti a vario titolo responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico, anche transazionale, di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e marijuana, furto, ricettazione e minaccia. Le attività investigative hanno permesso di individuare un sodalizio criminale composto prevalentemente da soggetti campaniin rapporti con appartenenti alle cosche di ‘ndrangheta degli Alvaro di Sinopoli.
Al vertice del sodalizio ci sarebbe Ferrara Carmine il quale avrebbe svolto la funzione di intermediario tra narcotrafficanti stranieri e le organizzazioni operanti sul territorio nazionale. Durante le investigazioni è stato acclarato che il porto di Salerno era diventato l’hub nazionale per l’importazione di droga dal Sudmerica. Infatti il Ros dei Carabinieri e la Guardia di Finanza nel marzo del 2023 ha rinvenuto 220 kg di cocina nascosti in un container proveniente dall’Ecuador ed imbarcato su una motonave battente bandiera libanese.
Secondo l’ipotesi, le operazioni sarebbero state coordinate da Volpe Franco e Esposito Cataldo, attualmente irreperibili, e avrebbero visto l’interesse della famiglia calabrese. Parte dello stupefacente era destinata a Nicola Alvaro e Francesco Alvaro, finanziatori dell’importazione ed acquirenti, rappresentati in territorio salernitano da Ferrara Carmine e dal collaboratore Rocco Salvatore, dal calabrese Marafioti Fortunato e dal napoletno D’Ambrosio Errico.
Dalle indagini emergerebbe anche il coinvolgimento di Malafronte Antonio di Boscoreale, cotitolare della società interessata all’importazione del carico nonché l’italo-americano Annunziata Michele.