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Salerno, staffetta per la vita all’ospedale Ruggi: tre trapianti di rene in sole 48 ore

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Staffetta per la vita all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno: tre trapianti di rene sono avvenuti in sole 48 ore. Il primario Puzziello: “Ogni intervento richiede un notevole impegno logistico, clinico e organizzativo”. Lo riporta Il Mattino.

Salerno, tre trapianti di rene in sole 48 ore al Ruggi

Settimana straordinaria per le donazioni e i trapianti di rene presso il Ruggi. Il reparto di chirurgia dei trapianti di rene dell’azienda ospedaliera universitaria di Salerno ha effettuato tre interventi in 48 ore. Questo risultato testimonia gli elevati standard raggiunti dal team chirurgico guidato dal primario Alessandro Puzziello, che continua a rappresentare un punto di riferimento nazionale per l’attività di trapianto renale. Una vera e propria «staffetta per la vita» ha caratterizzato l’operato del reparto del Ruggi, con un prelievo multiorgano effettuato su tre donatori campani consecutivi. Grazie a un gesto d’amore inestimabile, gli organi donati hanno permesso all’equipe salernitana di effettuare con successo tre trapianti di rene. Questi pazienti ora possono intraprendere un nuovo percorso, liberi dalla dialisi e con una qualità di vita notevolmente migliorata.

«Ogni intervento di trapianto renale richiede un notevole impegno logistico, organizzativo, chirurgico e clinico – afferma Alessandro Puzziello, primario della clinica chirurgica e direttore del dipartimento delle chirurgie generali, specialistiche e dei trapianti di rene dell’azienda ospedaliera universitaria – oltre a un coordinamento efficace tra tutte le figure professionali coinvolte nel processo, che includono il personale infermieristico dei reparti e della sala operatoria, gli anestesisti, i nefrologi e, naturalmente, i chirurghi. Questo è possibile solo grazie alla dedizione e al sacrificio di tutti coloro che, con la loro competenza e in un clima di forte collaborazione, rendono tutto ciò realizzabile. Ancora una volta, il Ruggi di Salerno ha dimostrato di saper valorizzare la donazione degli organi, offrendo così speranza e una migliore qualità di vita ai pazienti che si rivolgono al nostro centro.»

Il team

Tutte le fasi di prelievo, valutazione degli organi e preparazione pre-trapianto dei reni sono state eseguite dai chirurghi Gerardo Sarno, Luisa Ambrosio, Enrico Russo, Pasquale Conte e Marica Grasso, insieme agli specializzandi in chirurgia generale attualmente in servizio presso la clinica chirurgica del Ruggi, che si sono alternati in una vera e propria maratona. Una squadra giovane, determinata a proseguire il lavoro avviato da Paride De Rosa e a implementare nuovi programmi di trapianto, oltre a sviluppare tecniche chirurgiche innovative.

«La necessità di mantenere elevati standard di cura, in linea con i migliori centri sia nazionali che internazionali, sarà sempre assicurata dalle competenze già presenti in azienda, a cui è fondamentale riconoscere il giusto valore sia personale che professionale – afferma Puzziello. – Siamo convinti che, in questo spirito, continuando a motivare e valorizzare gli sforzi dei nostri chirurghi e promuovendo la cultura della donazione degli organi in Campania, insieme al nostro impegno e al supporto della direzione strategica, che ringraziamo per la fiducia e la vicinanza, ci siano tutte le condizioni per migliorare ulteriormente la qualità delle prestazioni, offrendo ai pazienti che si rivolgono alla nostra struttura le migliori opportunità di cura disponibili».

Il centro di trapianti di rene del Ruggi è stato recentemente al centro di polemiche riguardanti un presunto declassamento, in relazione al prossimo pensionamento di Paride De Rosa. In quell’occasione, Puzziello ha chiarito che l’attività della struttura non si era mai fermata e che i prelievi e i trapianti erano stati effettuati dalla squadra salernitana nel mese di gennaio, allo stesso modo della squadra napoletana. Il centro di Salerno, che ha realizzato 518 trapianti dal 2006 a oggi, si colloca tra i primi in Italia per quanto riguarda la sopravvivenza degli organi a tre anni e la sopravvivenza dei riceventi.

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