É caos intorno al trasferimento dei capisala a Salerno. Ad accendere la miccia è stato Biagio Tomasco, segretario del sindacato degli infermieri che nelle scorse ore ha inviato una missiva ai vertici del Ruggi. Tomasco ha invitato la direzione strategica a mettere un freno alla “brutta abitudine” dei trasferimenti interni dei capisala ai vari presidi ospedalieri che si trasformano, poi, in incarichi di capisala facenti funzione.
Trasferimento capisala a Salerno, la denuncia di Tomasco
“Giungono numerose voci, tra l’altro già relazionate in numerosi incontri, secondo cui si attuano trasferimenti da e verso i presidi dell’azienda col solo fine di collocare unità infermieristiche nei ruoli di coordinamento facente funzione, cosa tra l’altro più volte vietata finanche per iscritto – segnala il segretario del Nursind di Salerno – Appare chiaro che la questione dei coordinamenti, o meglio ancora degli incarichi di funzione e/o organizzazione, non possa essere più procrastinata e giocoforza si debbano predisporre i dovuti atti conseguenziali, che sfocerebbero nel concorso apposito, onde sanare, tra l’altro, la brutta abitudine che sempre più sta dilagando, soprattutto nei plessi annessi”.
Il faccia a faccia
La questione era emersa già nel corso di un faccia a faccia tra le parti il mese scorso. Il manager Giusepep Longo s’era impegnato per il conferimento dei 148 incarichi previsti dall’attuale atto aziendale. Decisione bollata come “dilatatoria e contraddittoria” da parte del sindacato delle professioni infermieristiche.
Fu così proclamato lo stato di agitazione su una piattaforma di 21 punti, tra cui la carenza di personale, le criticità organizzative di vari reparti, la mancata deliberazione del piano dei fabbisogni 2018-2020 definitivo e di quello 2019-2021, di un concorso per infermieri e operatori socio-sanitari.
I soldi
Inoltre c’è anche una segnalazione alla Finanza e alla Corte dei Conti. É stato contestato l’improprio pagamento dell’indennità di posizione organizzativa, da diversi anni, a 6-7 persone a cui non sarebbe spettata, perché nel frattempo sarebbero stati trasferiti ad altro ufficio o settore, continuando però a percepire le somme aggiuntive. Somme che, in alcuni casi, avrebbero raggiungo anche i 9mila euro.