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Treni sporchi e sovraffollati, l’incubo dei pendolari

SALERNO. Sporcizia, cattivo odore, sovraffolamento, riscaldamenti rotti d’inverno, caldo asfissiante d’estate, porte bloccate e bagni in pessime condizioni oltre che fuori servizio questi i problemi che quotidianamente ed oramai da tempo affliggono i pendolari che usufruiscono dei treni che attraversano la provincia a sud di Salerno. Impensabile che treni da e per il Cilento, nel 2014, passino a due ore di distanza. Legambiente ha stilato un report, e l’associazione che lancia la campagna ‘Pendolaria’ 2014′, fa presente che «dal 2010 a oggi in Italia ci sono stati complessivamente tagli pari al 6,5% nel servizio ferroviario regionale». Inoltre è stato tagliato il numero dei treni e a questo si è accompagnato in quasi tutte le Regioni italiane un aumento delle tariffe. E per esempio, secondo alcune anticipazioni del prossimo rapporto Pendolaria, «rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25% e le regioni in larga parte dei casi non hanno investito; tra il 2011 e il 2014 il taglio ai servizi ferroviari è stato pari al 21% in Abruzzo e al 19% in Campania e Sicilia. Mentre il record di aumento del costo dei biglietti dal 2011 ad oggi è stato in Piemonte con più 47%; è stato del 41% in Liguria, del 25% in Abruzzo e Umbria, a fronte di un servizio che non ha avuto alcun miglioramento». I pendolari italiani sono ormai costretti a fare viaggi infernali per arrivare a destinazione: è stato fatto troppo poco in questi anni tanto che una situazione critica è diventata insopportabile. Altro che sblocca Italia – afferma Legambiente – governo e regioni s’impegnino per migliorare il trasporto pubblico su ferro. Dei 1.400 pendolari interpellati da Altroconsumo, 9 su 10 lamentano che gli standard igienici sono peggiorati rispetto ad un’analoga inchiesta datata 2004. Da questa situazione, i pendolari che ogni mattina dal Cilento devono raggiungere i centri maggiori come Vallo della Lucania, Agropoli, Capaccio, Salerno e addirittura Napoli, escono esasperati, indignati, stremati: disagi a catena, ore di lavoro perse e da recuperare, trattenute sullo stipendio, ferie e permessi utilizzati invano.

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