Sono 654 le denunce in un anno per truffe online nella provincia di Salerno: l’ultima trovata è quella di un 46enne di Eboli che aveva ‘messo in vendita’ un corso di formazione per poter lavorare. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Truffa ad Eboli, nei guai un 46enne: in un anno 654 denunce in provincia di Salerno
Sono centinaia i salernitani vittima di truffe online caduti nelle trappole delle finte vendite online. Sono invece 654 le denunce tra il primo luglio 2022 e il 30 giugno 2023 e i dati confermano un nuovo trend. I reati informatici sono in costante aumento. Sono decine i procedimenti penali avviati a seguito di denunce di acquirenti che, dopo aver versato la somma richiesta per l’acquisto di beni o servizi, non riescono più a contattare il venditore accorgendosi così di essere finiti vittima di un raggiro.
Singolare il caso di M.C., 46enne ebolitano, truffatore seriale. L’uomo è attualmente aprocesso per l’accusa di truffa per aver ‘venduto’ su Facebook un corso di formazione per l’assunzione presso una società fantasma. A cadere nella trappola un 40enne di Capezzano che si era imbattutto nell’annuncio per la ricerca di una figura professionale amministrativa. IN particolare: per ottenere il lavoro era necessario svolgere un corso di formazione online presso una società che in realtà non esisteva, convenzionata con un istituto scolastico di Battipaglia, così la vittima ha versato la somma di 250 euro ma senza ricevere alcun accesso al corso. La stessa somma è stata sborsata anche da un battipagliese per un altro annuncio del truffatore seriale: i 250 euro dovevano servire a bloccare un appartamento in fitto in Via Rosa Iemma.
Il caso a Salerno
Un altro caso riguarda V.D., 33enne di Salerno. L’uomo ha una quindicina di procedimenti (e una pagina reclami sul web): utilizzava sempre la stessa tecnica. Si presentava come un medico e dopo aver pubblicizzato sui più disparati siti dediti alle vendite online, prodotti di cui non è nemmeno in possesso, si fa recapitare sul proprio conto la somma pattuita per poi sparire nel nulla. Per rendere più credibile il raggiro, fornisce all’ignaro cliente anche una ricevuta fasulla attestante l’avvenuta spedizione della merce cerchioni per auto, televisori, telefonini e persino bici piegheoli che non verrà mai recapitata al ‘cliente’.