SALERNO. Truffa sim telefoniche al Tar di Salerno: la Cassazione rinvia, a nuovo ruolo, l’udienza per decidere sulle ipotesi di associazione e falso a carico dei due dipendenti della sede salernitana del tribunale amministrativo e di altre nove persone, tra promotori o mandatari di compagnie telefoniche coinvolti nell’inchiesta.
I giudici della Suprema Corte hanno, infatti, accolto le eccezioni presentate dal collegio di difesa, su alcune omesse notifiche, non entrando nel merito e, dunque, dovrà essere fissata, di fatto, una nuova udienza. La Procura, intanto, da battaglia con il pg che chiede l’annullamento della sentenza di non luogo a procedere per i due capi d’imputazione. Il prossimo marzo, invece, per gli 11 imputati proseguirà il dibattimento giudiziario, davanti ai giudici della terza sezione penale.
L’inchiesta ha portato a scoprire l’intestazione al Tar salernitano di 1.246 schede sim di 889 utenze cellulari, di fatto concesse a persone non identificate. La complessa indagine ha svelato un articolato sistema di frode e una molteplicità di delitti perpetrati, appunto, ai danni del Tar – Sezione di Salerno e di compagnie telefoniche operanti in ambito nazionale. Le indagini erano partite da una relazione su alcune anomalie gestionali riscontrate nel settembre 2014 dal dirigente ad interim del Tar di Salerno.
L’inchiesta, avviata nello stesso mese, è culminata, il 23 luglio 2015, con l’esecuzione di 10 misure cautelari da parte dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno.