FISCIANO. Presentato oggi, 5 marzo 2015, al Campus Universitario di Fisciano, il programma della attività e la sede operativa nuovo Osservatorio multidisciplinare per il contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo.
Inaugurato lo scorso dicembre e costituito dall’Ateneo di Salerno e dalla Direzione Nazionale Antimafia, l’Osservatorio ha intenzione di realizzare delle attività continue di ricerca scientifica applicata alle aree tematiche della Computational Intelligence.
Il progetto
Gli studi sulla Computational Intelligence saranno tesi a contrastare le attività terroristiche diffuse su Web e Deep Web, a supporto dei progetti di analisi delle informazioni per i reati di competenza della Dna.
L’entusiamo del rettore Tommasetti
Parla il rettore Aurelio Tommasetti: «Da due anni lavoriamo a questo progetto. Abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa per l’implementazione di un’attività congiunta di formazione e di ricerca.
Abbiamo dato vita ad un Osservatorio che lavori operativamente alle attività di indagine e di analisi per il contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo. Dal punto di vista della ricerca ritengo che da questa sinergia possano nascere sviluppi importantissimi».
La nuova frontiera
Il presidente dell’Osservatorio Franco Roberti aggiunge: «L’attività di analisi che andremo a condurre vorrà inizialmente andare alla ricerca, nello sconfinato mondo del web, dei siti che sono a rischio di terrorismo, di proselitismo, di transazioni criminali, con la prospettiva, già programmata, di ampliare le funzioni del software sviluppato per far fronte anche ad altri reati di competenza della DNA.
Si tratta di cercare sul web quelle situazioni criminose che spesso sfuggono alle indagini tradizionali. È una nuova frontiera di indagine che porteremo avanti in sinergia con l’Università e con grande determinazione».
Internet: lo strumento per le organizzazioni criminose
Ha ribadito il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo Federico Cafiero De Raho: «Voglio evidenziare come continuare a lavorare da procuratore nazionale in successione a Franco Roberti è davvero motivo di orgoglio e di responsabilità.
Nella mia ultima esperienza di procuratore di Reggio Calabria, ho potuto verificare quanto ormai le organizzazioni criminose si muovano, come il terrorismo, utilizzando gli strumenti moderni: internet e le tecnologie informatiche costituiscono, infatti, strumenti significativi di connessione e di sviluppo di operazioni criminali».