La strada delle uova sequestrate ad Atena Lucana non si sarebbe interrotta con il sequestro avvenuto nelle scorse settimane, né con il sequestro di una loro manciata a Castel San Giorgio ma sembrerebbe che, alcune di queste, sarebbero scampate ai controlli fino ad arrivare sulle tavole di alcuni cittadini di Potenza.
Il fattaccio è avvenuto il 24 agosto 2017 quando un lotto di uova contaminate da Fipronil, potente insetticida che avrebbe infettato un lotto di circa 50mila uova nell’allevamento di Sant’Anastasia a Napoli da cui provenivano, è stato sequestrato ad Atena Lucana poco prima che venisse distribuito per il commercio.
Dopo i ritiri, i sequestri e tutte le altre tempestive misure attuate dalle autorità per arginare la diffusione di questo lotto infetto alcune delle uova che lo componevano sarebbero finite in alcuni ristoranti, panetterie, negozi di alimentari e pasticcerie di 15 comuni della provincia di Potenza. Si parla di ben 20mila uova, ben più di una manciata, su 50mila passate nel deposito nel Vallo di Diano: le altre 30mila sono già state ritirate dal Servizio Veterinario dell’Asl di Salerno, mentre di quelle distribuite nel potentino molte sarebbero state vendute.
Le uova sarebbero state vendute in alcuni centri della Val d’Agri (Marsico Nuovo, Paterno, Villa D’Agri e Marsicovetere) e, come riporta ondanews, del Marmo Platano Melandro (Picerno, Brienza, Baragiano, Bella, Muro Lucano, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Sant’Angelo Le Fratte, Tito), oltre che nel capoluogo di regione Potenza.
Il lavoro dei veterinari dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Potenza continua, per sequestrare le confezioni, così come riportato dal Quotidiano del Sud. I lotti interessati dalla possibile contaminazione sono quelli con scadenza ad agosto, precisamente il 23, 28, 30, 31 e a settembre, il 4, 5, 11 e 13. Il personale dell’Asl ha intimato ai laboratori di mettere da parte i dolci e tutti i prodotti per i quali avevano utilizzato quelle uova.
Ai consumatori che, mossi dalla paura, non vogliono affidarsi solamente all’intervento delle autorità si consiglia di controllare le uova sospette, se acquistate, leggendo la data di scadenza e la seconda parte del codice impresso sulle uova: affianco alla sigla “NA” non deve comparire il numero 063072 che sarebbe il codice di Sant’Anastasia, comune di provenienza del lotto.
Le uova, ad ogni modo, se consumate non dovrebbero alimentare rischi concreti per la salute, se non in grandissima quantità da parte dei neonati al di sotto dei 9 chilogrammi.