Venerdì 13 ottobre, nell’Istituto Tecnico Commerciale Enrico Cenni di Vallo della Lucania uno studente di 15 anni ha sparato alla professoressa di sostegno utilizzando una pistola a pallini. I ragazzi coinvolti nella vicenda, almeno tre, minimizzano quando accaduto, mentre la scuola è pronta a prendere provvedimenti. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.
Vallo della Lucania, studente spara alla professoressa: per i ragazzi era solo un gioco
“Avevamo questa pistola giocattolo per fare gli un po’ gli scemi e gliela abbiamo prestata in bagno. Andare a finire sui giornali per una pistola finta mi sembra eccessivo, e se fosse stato nu’ fierro vero?”. Queste sono le parole di uno studente dell’Istituto di Vallo della Lucania in merito a quanto accaduto venerdì mattina.
Una bravata che ha finito con il coinvolgere involontariamente la professoressa di sostegno. Il 15enne si è trovato a giocare con la pistola che aveva recuperato da altri ragazzi nei bagni della scuola, ha raggiunto il corridoio dove gli è partito un pallino giallo che ha raggiunto la docente alle spalle. L’episodio è avvenuto durante il cambio dell’ora. Una bravata su cui però non sorvolerà la dirigenza scolastica che sta già lavorando sulla eventuale sanzione da comminare allo studente che ha fatto partire il pallino.
Il racconto della docente
“Il colpo che ho ricevuto – tiene a precisare la professoressa di sostegno Ida Coppola – è stato veramente minimo, come la sensazione di una spinta con il dito, che poi abbiamo verificato essere stata una pallina gialla minuscola. Lo studente appena si è reso conto di quanto accaduto mi ha chiesto scusa, si è mortificato”. Per la professoressa all’episodio è stata data troppa risonanza mediatica.
“Io l’ho fatto presente – dice – semplicemente perché non è una azione che deve accadere in un contesto scolastico. Forse abbiamo ingigantito un’azione sicuramente sbagliata da parte del ragazzo ma non degna di tutta questa attenzione. Io sto bene, e mi dispiace molto per il ragazzo e per la sua famiglia che si è vista investita da una marea di parole terribili per un gesto che non meritava simili commenti. Solo di questo mi dispiace, di quello che ha dovuto pagare il ragazzo con la sua famiglia per una bravata. Lo avremmo sanzionato comunque come tante altre azioni sbagliate di altri studenti, ma senza l’intervento dei carabinieri e tanto clamore“.
Le parole del dirigente scolastico
Il dirigente scolastico Nicola Iavarone nell’incontro di ieri pomeriggio con la stampa al fianco di una decina di docenti ha tenuto più volte a ribadire che il ragazzo ha utilizzato una pistola giocattolo per cui non era intenzione sua intenzione fare del male alla professoressa.
“Tuttavia – ha precisato il dirigente – quello dello studente è stato un comportamento grave, che la scuola non intende sopportare. È stata già avviata la procedura per valutare le conseguenze del gesto. La scuola sta valutando con il massimo rigore e la massima severità le sanzioni da eventualmente comminare al quindicenne dall’organo collegiale già tempestivamente e con misura urgente convocato”.
E ancora: “La scuola prenderà – ha confermato Iavarone – tutte le misure idonee a scoraggiare altri episodi del genere. Quella per il quindicenne sarà una sanzione punitiva ma soprattutto educativa al fine di far capire al ragazzo e a tutti gli studenti la gravità dell’episodio che non doveva assolutamente verificarsi“.