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Non vede il figlio da tre anni: la lettera di un padre disperato

La lettera di un padre disperato che non vede più il suo bambino da tre anni. È la storia di R.V, un papà separato che vive a Verona e non sa più nulla del proprio bambino da oltre 800 giorni, attualmente residente in provincia di Salerno.

La lettera:

«Da ottobre 2015 mi viene impedito di esercitare quel sacro santo diritto di essere un papà.

Partivo da Verona nei week end come stabilito da sentenza di separazione per raggiungere il paese nella provincia di Salerno dove vive mio figlio, per poi arrivare a scuola e purtroppo scoprire che quasi sempre era assente e/o addirittura portato via in anticipo dall’Istituto scolastico senza nessun preavviso.

Dal 2016 non ho più saputo nulla del mio bambino, nonostante vari ricorsi positivi ottenuti prima e dopo il 2016, sino addirittura alla condanna dell’11 Dicembre 2018 presso la Procura di Verona per Sottrazione di minore nei confronti del genitore collocatario. Ma nulla è cambiato.

Dopo l’emissione della sentenza di separazione di novembre 2015 non sono più riuscito a prendere il bambino, come stabilito e in seguito ho dovuto rinunciare ogni tentativo, in attesa di ulteriori decisioni da parte degli illustri giudici.

Oggi vi scrivo perché sta accadendo un paradosso, il 26 Febbraio 2019 mi dovrò presentare dinanzi al G.U.P. presso il Palazzo di Giustizia di Salerno per rispondere e difendermi dall’accusa per la violazione dell’art.612 bis c.p., cioè Stalking in presenza di minore.

Vi faccio notare che dal 2016 ad oggi sono stato obbligato a rinunciare a recarmi da mio figlio.

Non voglio aggiungere altro per non continuare a “scoprire il fianco”, ma questo dimostra come io non possa esercitare il diritto di essere padre, menomato di un sacrosanto diritto che è purtroppo supportato da certe situazioni incresciose, che hanno sino ad oggi danneggiato me e mio figlio.
La presente lettera non ha natura rancorosa ma piuttosto triste, è la storia di un bambino e della Giustizia che vengono quotidianamente strumentalizzati.

E’ la storia di un bambino al quale hanno tolto il diritto di vivere il proprio papà, come fosse all’improvviso deceduto».

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