VIETRI. Riportiamo integralmente il comunicato stampa dell’opposizione formata dai consiglieri Mario Pagano, Anna Laura Raimondi, Antonietta Raimondi, Antonella Scannapieco, Alessio Serretiello.
«L’amministrazione Benincasa, con la sua maggioranza costruita a tavolino, conferma, caso mai ce ne fosse bisogno, di essere completamente allo sbando.
Ancora una volta il Consiglio comunale è diventato il palcoscenico di una tragicomica commedia di “avanspettacolo”, con la quale l’attuale amministrazione ha tentato di eludere e sviare l’attenzione dai reali problemi della cittadinanza.
L’opposizione, in modo compatto e rigoroso ha puntualmente incalzato l’amministrazione, ha evidenziato mancanza di veridicità e trasparenza nella stesura e verbalizzazione del Consiglio precedente;
• ha sottolineato che il deficit di cassa del Comune è in costante crescita. Questo vuol dire che l’Ente non riesce a far fronte alle spese e agli impegni contratti. Tale circostanza è stata fatta rilevare sua dal responsabile finanziario che dal revisore contabile del Comune;
• Tutti i consiglieri di opposizione, hanno presentato al Prefetto in data 10 agosto (dal quale si attende una risposta) formale richiesta di intervento circa la verifica sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio;
• A tal proposito i consiglieri di opposizione, in sede consiliare, hanno richiesto il ritiro del punto 6 all’org in quanto manchevole della documentazione della partecipata come sancito dal Tuel art.147 quinques e dell’art. 20 c.3 del regolamento dio contabilità del Comune;
• La “nuova maggioranza” ha approvato debiti fuori bilancio per euro 500.000,00 con voto favorevole e fondamentale dell’ex candidato a sindaco Massimiliano Granozi, che conferma nuovamente di essere stampella necessaria di questa amministrazione.
L’opposizione continuerà ad incalzare la “nuova maggioranza” (non eletta dai cittadini) e favorirà iniziative che vadano a tutelare innanzitutto gli interessi della collettività, mantenendo alto e proficuo il confronto politico, che altri intendono far scendere in mancanza di argomentazioni politiche a livelli sempre più bassi».