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«Villa Maiale va abbattuta»: l'ordine della Procura

EBOLI. «Villa Maiale va abbattuta»: l’ordine è arrivato dalla Procura della Repubblica di Salerno. La dimora del boss in località Casarsa sarà rasa al suolo. D’Altra parte, non ci sono cooperative disponibili a gestire l’immobile danneggiato ormai dall’acqua.

Ma non è l’unico motivo per cui associazioni di volontariato e cooperative sociali non sono disposte a gestirlo. C’è anche il problema della servitù di passaggio. In pratica, quando la villa del boss Giovanni Maiale fu confiscata, i terreni intorno all’immobile rimasero ai familiari del camorrista. E non c’è stato nulla da fare.

Come ricorda il Mattino, solo un’associazione di volontariato di Battipaglia, in 25 anni, ha accettato l’invito a gestire villa Maiale. L’esperimento di un centro per le donne maltrattate e violentate durò poco. «Era il 2003 – racconta una dirigente comunale- non appena l’associazione si insediò a villa Maiale, spuntarono cani di grossa taglia, animali pericolosi e anche dei cavalli». Il messaggio malavitoso era chiaro: «Dovete lasciare villa Maiale». L’associazione si arrese, lo Stato pure.

Il sindaco Massimo Cariello dovrà trovare una ditta disposta a demolire villa Maiale, in coordinamento con la Prefettura di Salerno e l’Agenzia per i beni confiscati alla camorra.

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