Quando le famiglie nobili della Roma pre-imperiale decisero di costruire il proprio angolo di paradiso nelle vergini campagne a sud di Salernum, non avrebbero mai potuto immaginare che duemila anni dopo le loro magioni avrebbero ospitato cumuli di rifiuti. Già, perché lo stato attuale del sito della villa romana di via San Leonardo, è proprio questo. L’area fa parte di un agglomerato, probabilmente risalente al primo secolo avanti Cristo, che comprendeva le ville o le terme che i ricchi romani fecero costruire per combattere i periodi di afa o di stress fuggendo da Roma o dalle altre metropoli del tempo.
La zona sud, incastonata tra la rupe di San Leonardo ed il mare, all’epoca limpido, era l’ideale per trascorrere momenti di relax. I primi scavi, ad opera della Soprintendenza archeologica di Salerno, risalgono al 1985, prolungatisi fino al 1989 e poi ripresi a tratti tra il 1996 ed il 1998. Oggi, l’area è circondata ad ovest da un viale dove sorgono delle moderne e ben mantenute villette a schiera e a sud da due condomini. Il terreno dove sorgono i resti di questo sito archeologico è oggi vittima dell’incuria e dei soliti e mai domi incivili, che approfittando del luogo fuori mano, indifferentemente di giorno come di notte, sversano materiali di ogni genere all’interno del terreno. Si tratta per lo più di materiale edilizio, secchi e contenitori di plastica e l’immancabile set d’asporto del Mc Donald’s.
E se le recinzioni, in alcuni tratti anche facilmente scavalcabili, non bastassero come deterrente, ecco che arrivati al cancelletto troviamo anche il lucchetto aperto, giusto per evidenziare come un sito archeologico del genere conceda facile accesso a chiunque. C’è poi la nuova pratica sportiva del lancio del sacchetto dell’immondizia, praticato da alcuni inquilini delle palazzine.
Articolo da “la Città di Salerno“