ANGRI. Concorso pubblico riservato alle categorie protette vinto da una persona che non ha il requisito essenziale di essere iscritto nelle liste provinciali per i disabili. Accade ad Angri dove il concorso per la copertura di un posto di esperto amministrativo nell’ambito del Suap (Sportello unico per le attività produttive) è oggetto di un esposto alla Procura di Nocera dopo due richieste di annullamento in autotutela inoltrate al Comune di Angri.
Una vicenda che è iniziata lo scorso anno quando il responsabile Affari generali del Comune, Antonio Lo Schiavo, firmò la delibera di bando per il concorso a tempo indeterminato, per un esperto amministrativo, con scadenza il 31 luglio 2014. A quel bando parteciparono otto persone, tra le quali, la vincitrice Teresa Tortora, 42 anni di Sarno, l’unica ad aver superato le prove stabilite dal bando. Il 31 marzo scorso, il dirigente – visti i lavori della commissione esaminatrice – ha pubblicato all’albo la delibera con la quale si rendeva pubblico l’esito del concorso e il nome della vincitrice. Ma fin da subito è iniziata la battaglia legale. Un ex dipendente dello Sportello, assunto con contratti co.co.co per alcuni anni, ha chiesto più volte di visionare gli atti e i requisiti del vincitore del concorso destinato, esclusivamente, alle categorie protette. Dopo un primo diniego da parte del Comune a fornire la documentazione, il cittadino angrese si è rivolto all’Ufficio provinciale del lavoro per conoscere se il vincitore del concorso a tempo indeterminato fosse iscritto nelle speciali liste per disabili alla data di scadenza del bando.
La verifica ha dato esito negativo. La vincitrice, secondo l’ufficio provinciale, non aveva il requisito non raggiungendo un grado di disabilità riconosciuto superiore al 45%.
A quel punto è scattata da parte del ricorrente un’altra richiesta di annullamento del concorso, rivolta all’allora sindaco Mauri e ai dirigenti dell’ufficio per l’annullamento in autotutela. Ma la richiesta è stata ignorata. Il cittadino non si è perso d’animo ed ha denunciato tutto alla Procura, sostenendo che la vincitrice non è in possesso dei requisiti essenziali richiesti e pertanto il posto deve essere rimesso a concorso.
Tra l’altro, solo alcuni mesi dopo la presentazione della domanda di ammissione al concorso, la vincitrice del bando ha iniziato una causa per il riconoscimento della disabilità presso il Tribunale.
Dunque, avrebbe dichiarato il falso sostenendo di avere – alla data della scadenza del bando – i requisiti necessari alla partecipazione.
(Articolo tratto da: La Città)