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A Salvitelle torna la corsa a piedi nudi tra i rovi in devozione di San Sebastiano Martire

Si rinnova domani a Salvitelle, nel Salernitano, la tradizionale corsa a piedi nudi in onore del Santo patrono San Sebastiano Martire in programma l’ultima domenica di agosto. Decine di devoti, obbligatoriamente scalzi, sono i protagonisti della singolare corsa: corrono a piedi nudi su un percorso di montagna sconnesso, con pietre e rovi, mossi dalla devozione per il loro santo patrono.

A Salvitelle la corsa a piedi nudi in onore del Santo patrono

La gara ha inizio alle ore 18.00 e parte dalla sommità del monte Serra San Giacomo per concludersi nel centro del paese con i concorrenti che, con gambe e piedi insanguinati segnati dalla durezza del percorso, baciano la statua di San Sebastiano Martire posizionata all’interno della chiesa madre.

I concorrenti, poi, disinfettano le ferite immergendo i piedi in tinozze di vino rosso paesano. Possono partecipare alla sfida bambini, ragazzi, adulti nati e residenti a Salvitelle o che abbiano almeno un genitore di origine salvitellese. “La corsa a piedi nudi – spiega all’ANSA il sindaco di Salvitelle, Maria Antonietta Scelza – vuole essere anche un simbolo delle nostre tradizioni culturali che riusciamo ancora con orgoglio a tramandare alle giovani generazioni”.

La storia

La singolare gara rievoca i fatti che accaddero tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 sul monte ‪Serra San Giacomo. I fucilieri dell’esercito francese impegnati per diversi giorni in esercitazioni sul monte sbeffeggiavano i pastori del posto che, a piedi nudi, su quel monte facevano pascolare il loro gregge.

Da qui la sfida ai soldati francesi da parte dei pastori i quali riuscirono a vincere la corsa gareggiando a piedi nudi contro i militari che erano meglio equipaggiati con pesanti scarponi. Come da tradizione i festeggiamenti si concludono a tarda sera con un’altra spettacolare gara: questa volta i salvitellesi si sfidano in piazza in una lotta greco-romana. Al termine tutti, vincitori, vinti e spettatori festeggiano degustando prodotti tipici e bevendo il vino rosso locale del paese-presepe della Valle del Tanagro.

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