Come è morta Saman Abbas, la 18enne uccisa perché non voleva accettare un matrimonio combinato? Secondo le prime informazioni, lo zio le avrebbe spezzato il collo mentre i cugini la tenevano ferma.
Come è morta Saman Abbas, la giovane uccisa a Reggio Emilia
Il processo a Reggio Emilia è iniziato e tra i testi ci saranno due detenuti a cui, lo zio della vittima, Danish Hasnain avrebbe fatto delle confidenze. All’omicidio sarebbero stati presenti tutti e cinque i parenti (padre, madre, zio e due cugini). I due cugini l’avrebbero tenuta ferma mentre lo zio le avrebbe spezzato il collo: sono le dichiarazioni che i due detenuti nordafricani avrebbero recepito dal parente della 18enne. I due, sentiti già dagli inquirenti, dovranno confermare la versione anche al processo.
Le versioni non coincidono totalmente: secondo uno dei due, Danish ha detto che anche il padre, Shabbar Abbas, recentemente estradato in Italia dal Pakistan, avrebbe tenuto ferma la figlia a pancia in giù, mentre fumava, e la madre guardava. Secondo l’altro, quello che dice di aver avuto le confidenze dirette da Danish, la madre avrebbe contribuito a bloccare la 18enne, il padre avrebbe solo assistito. Il secondo detenuto ha riportato anche quelle che potrebbero essere state le ultime parole di Saman: quando si è trovata da sola coi familiari, probabilmente comprendendo le loro intenzioni, avrebbe detto di essere disponibile ad andare in Pakistan a sposare il parente nel matrimonio combinato dalla famiglia.
Il possibile movente
Un altro aspetto riguarda il movente del delitto. Secondo sempre il presunto racconto del parente al compagno di cella, sembrerebbe che il padre di Saman avesse un accordo economico con il parente in patria, per 15mila euro, per fargli sposare la ragazza, con l’obiettivo di farlo venire in Italia, fare i documenti e dare il via ad una catena di matrimoni combinati per soldi, al fine di avere i permessi di soggiorno. Ma la 18enne avrebbe detto di essere innamorata di un ragazzo in Italia e di non essere disposta.