Sanità: Italia al 18° posto in Ue per digitalizzazione, l’IA potrebbe ridurre la burocrazia per i medici. Questo è quanto emerso dal rapporto Eurispes-Enpam. “Il rischio è che alle già esistenti disuguaglianze del Ssn ‘analogico’ si aggiungano quelle legate al Ssn digitalizzato”, ha affermato uno dei relatori del III Rapporto su ‘Salute e sistema sanitario’, presentato oggi a Roma dall’Osservatorio Salute, legalità e previdenza, frutto della collaborazione tra Eurispes ed Enpam, l’Ente nazionale di previdenza dei medici.
Sanità: Italia al 18° posto in Ue per digitalizzazione
Secondo il rapporto Eurispes-Enpam, le competenze digitali nel Servizio sanitario nazionale (Ssn) sono ancora insufficienti, e la mancanza di infrastrutture adeguate sul territorio nazionale potrebbe amplificare il divario tra Nord e Sud. L’Italia si colloca al 18° posto su 27 Paesi dell’Unione Europea per quanto riguarda il grado di digitalizzazione. La Missione 6 del Pnrr sottolinea l’importanza di digitalizzare le infrastrutture sanitarie. “Il rischio è che alle già esistenti disuguaglianze del Ssn ‘analogico’ si aggiungano quelle legate al Ssn digitalizzato”, ha affermato uno dei relatori del III Rapporto su ‘Salute e sistema sanitario’, presentato oggi a Roma dall’Osservatorio Salute, legalità e previdenza, frutto della collaborazione tra Eurispes ed Enpam, l’Ente nazionale di previdenza dei medici.
Il report sottolinea che l’intelligenza artificiale ha già dimostrato le sue potenzialità nel settore clinico, in particolare nell’attività diagnostica, nell’analisi dei dati e nella medicina predittiva, nonché nell’assistenza ai pazienti attraverso progetti di telemedicina avanzata. Inoltre, si stima che l’IA potrebbe ridurre del 17% il tempo che i medici dedicano a compiti amministrativi, attualmente pari al 50% del loro tempo lavorativo. Questa semplificazione delle attività mediche potrebbe tradursi in un maggiore tempo e attenzione da dedicare alla relazione tra medico e paziente. Il rapporto evidenzia anche che il Pnrr rappresenta un’opportunità concreta (forse l’ultima) per rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale grazie alla digitalizzazione.
Nel report si evidenziano anche i rischi legati alla sicurezza informatica. Nel 2023, sono stati registrati 396 cyberattacchi a livello globale, il numero più alto dal 2018 (Rapporto Clusit Healthcare). Oltre l’80% degli attacchi verificatisi nel 2023 ha avuto conseguenze gravi o gravissime sulle strutture sanitarie interessate, con impatti significativi anche sulla salute dei pazienti. Alcuni studi hanno mostrato una correlazione tra gli attacchi informatici e l’aumento della mortalità negli ospedali colpiti. In Europa, tra gennaio 2021 e marzo 2023, i Paesi maggiormente colpiti sono stati Francia, Spagna, Germania, Paesi Bassi e Italia, che hanno subito oltre il 60% dei cyberattacchi. Gli ospedali europei si sono confermati come il bersaglio preferito dai criminali informatici.