Cronaca

Sanità, la nuova figura dell’assistente infermiere debutta negli ospedali: quali sono i suoi compiti

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Sanità nuova figura assistente infermiere quali sono compiti formazione necessaria

Novità in arrivo nel mondo sanitario italiano. Nonostante una raccolta firme con migliaia di adesioni e il parere fortemente critico espresso anche dalla comunità internazionale, che si è appellata alle istituzioni per un cambio di rotta, l’Assistente Infermiere sta arrivando nelle corsie di strutture pubbliche e private: si tratta di una figura professionale a metà strada tra l’Oss e l’infermiere.

L’Assistente Infermiere sarà impiegato all’assistenza dei pazienti presi in carico, dando supporto gestionale, organizzativo e formativo “anche a integrazione di équipe multidisciplinari”. “Governo e Regioni hanno ignorato i pareri negativi degli esperti nazionali ed internazionali tra cui quello Federazione Europea degli Infermieri (EFN)” commenta Antonio De Palma, Presidente di Nursing Up.

Sanità, la nuova figura dell’assistente infermiere debutta negli ospedali: quali sono i suoi compiti

Nella giornata di giovedì 3 ottobre la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera all’introduzione della figura dell’assistente infermiere – in ballo da circa due anni – prevista a partire dal 2025, con un provvedimento ad hoc. 

Tra i suoi compiti l’assistente infermiere collaborerà con gli infermieri e sarà responsabile della correttezza delle attività. Avrà come obiettivo l’assistenza e il supporto gestionale, organizzativo e formativo in varie mansioni: dalla somministrazione dell’insulina fino al sostegno a pazienti tracheotomizzati.

“C’è il nodo del rispetto della legge Gelli sulla responsabilità sanitaria – commenta Michele Vannini, segretario nazionale Fp Cgil all’Adnkronos – Gli assistenti non hanno copertura assicurativa e sono un passo indietro, non una risposta per far fronte alle carenze degli infermieri”.

La formazione necessaria a diventare assistente infermiere

Per diventare assistente infermiere è necessario un titolo da operatore socio-sanitario o equipollente. Si deve inoltre seguire un corso di formazione aggiuntiva, materia di Regioni e Province autonome. Tra gli ambiti di competenza c’è la conoscenza di tecniche e interventi assistenziali di carattere sanitario e di primo soccorso.

Il corso di formazione ha una durata minima di 500 ore per un minimo di sei e un massimo di 12 mesi. La struttura prevede moduli didattici teorici di 200 ore, un tirocinio di 280 e non meno di 20 ore di esercitazioni-simulazioni. L’Oss che intende diventare assistente infermiere dev’essere in possesso di un diploma di scuola superiore e di un’esperienza pregressa di almeno due anni. L’esame di qualifica è diviso in una prova teorica e un’altra pratica.

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