Sanremo 2020, i musicisti del Festival sottopagati per 50 euro al giorno: la rabbia dei sindacati. Ecco la reazione della segretaria Slc Cgil.
Musicisti di Sanremo pagati 50 euro al giorno
A poche ore dall’inizio di Sanremo 2020, scoppia già un’altra polemica che ha dell’incredibile: i musicisti del Festival verrebbero pagati 50 euro al giorno. Una vera misera per la segretaria nazionale Slc Cgil Emanuela Bizi, la quale ha lanciato un campanello d’allarme in favore dei componenti dell’orchestra.
«Ricchi cachet per artisti famosi e paghe vergognose per altri professionisti. Cinquanta euro al giorno è il compenso di molti musicisti che si esibiranno da oggi sul palco dell’Ariston». È quanto denuncia la segretaria nazionale Slc Cgil Emanuela Bizi a poche ore dall’inaugurazione della settantesima edizione del Festival di Sanremo.
«Prove estenuanti e tempi di lavoro interminabili: dalle 10 del mattino fino a fine diretta, spesso dopo la mezzanotte. Sono condizioni inaccettabili che – sottolinea la dirigente sindacale – svelano, ancora una volta, come dietro luci sfavillanti e giacche doppiopetto il mondo dello spettacolo in Italia non riconosca il lavoro degli artisti anche se, proprio sulle loro capacità e competenze, mette in piedi fruttuosi business».
«Una situazione che, se possibile, appare ancora più grave quando a determinarla è la Rai, azienda che svolge il fondamentale compito di servizio pubblico, e che non può discriminare o non pagare adeguatamente tutti i suoi lavoratori, compresi gli artisti. Purtroppo – conclude la segretaria nazionale Slc Cgil – l’orchestra a Sanremo non suona una musica uguale per tutti».