Amadeus ha annunciato che il presidente Volodymyr Zelensky interverrà durante l’ultima serata del Festival di Sanremo 2023, ma non sono mancate le polemiche. Iniziando da Salvini che fa sapere di essere interessato solo alle canzoni e non ad altre questioni.
Sanremo 2023, polemiche per l’intervento di Zelensky
Alcuni giorni fa il conduttore e direttore artistico del 73esimo Festival di Sanremo ha fatto sapere che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà ospite durante l’ultima serata del Festival, in programma l’11 febbraio, con un intervento registrato. Amadeus ha anche detto che è stato lo stesso Zelensky a chiedere di partecipare, usando come intermediario il giornalista della RAI Bruno Vespa, e che è stato felice di accettare.
La vicenda è diventata terreno di una discussione piuttosto animata, non solo per l’opinione pubblica generale ma, specificatamente, anche per la politica e i dintorni.
Le critiche contro l’intervento del presidente ucraino
In un’intervista concessa al Fatto Quotidiano, l’attore e musicista Moni Ovadia si è mostrato palesemente contrario alla presenza di Zelensky al festival poiché secondo lui la decisione dell’intervento del Presidente Ucraino al Festival faccia parte di una “mediatizzazione ossessiva della guerra”.
“Non si può spettacolarizzare la guerra. Tanto meno in un programma che ospita canzoni e che è visto in tutto il mondo. Il messaggio che mandiamo a Putin è che vogliamo schiacciarlo. E lui può essere molto cattivo, quindi non è conveniente. Inoltre si parla di sicurezza del popolo ucraino, ma la sicurezza vale per tutti? Allora vale anche per i russi. Invece ai russi si è insinuata la paura di avere la Nato alle chia**e“.
Le critiche di Vauro e Mario Giordano
Il vignettista Vauro è sulla stessa lunghezza d’onda:
“Trovo che sia una scelta squallida. Zelensky è il leader di un paese in guerra, il mainstream italiano lo continua a dipingere come l’eroe in maglietta, sembra un personaggio di un fumetto. Questo invito diventa una propaganda bellica in un momento in cui c’è bisogno di parlare di diplomazia, di cessate il fuoco e di pace.”
Mario Giordano, durante l’appuntamento di Fuori dal Coro su Rete 4 di martedì 24 gennaio, ha espresso il suo disappunto:
“Lì, sul palco tra Gianni Morandi, Chiara Ferragni, i Cugini di Campagna e Amadeus, lui chiederà armi, armi, armi, cannoni, missili, carri armati. Una volta si diceva ‘mettete dei fiori nei vostri cannoni’, lui invece vuole mettere i cannoni nei fiori di Sanremo. Questa è una cosa che non sta né in cielo, né in terra. Giù le mani da Sanremo, Zelensky. La guerra è un’altra cosa”.
Le polemiche dal mondo della Politica
Durante un’intervista a Radio Radicale, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, storico membro di Forza Italia ha sostenuto: “Trovo sorprendente l’accostamento tra i balletti e le canzoni di Sanremo con l’aggressione all’Ucraina“. Ha continuato: “Nel passato anche Gorbachev e qualche altro esponente politico ha calcato questo palco“, aggiungendo però: “Mischiare la tragedia del popolo ucraino con il televoto delle canzoni non mi pare un accostamento opportuno“.
Anche il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo si è espresso, attraverso Twitter, sull’ospitata del presidente ucraino: “Dalle bombe alle canzoni. Anche il dolore fa spettacolo” e ha condiviso un articolo del suo blog, firmato dall’ex ambasciatore in Albania Torquato Cardilli.
Le dichiarazioni di Matteo Salvini
Oggi, giovedì 26 gennaio 2023, si è espresso anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini che, a margine dell’inaugurazione di Homi alla Fiera di Milano a Rho, si lascia scappare una risposta ad una domanda riguardante Zelensky a Sanremo 2023. Pur premettendo “Non giudico“, alla fine prende posizione:
“Se avrò tempo di guardare Rai 1 sarà per ascoltare canzoni, non per ascoltare altro. Avranno fatto le loro valutazioni, quello che spero è che la guerra finisca il prima possibile e poi che il palcoscenico della città dei fiori rimanga riservato alla musica è qualcosa che penso tutti si aspettano“.