Ieri è partito il 74esimo Festival di Sanremo, il quinto condotto da Amadeus, che ne è anche il direttore artistico. Una serata in cui Giorgia ha svolto l’inedito ruolo di co-conduttrice. Durante la prima serata si sono esibiti tutti e 30 i Big in gara, con la prima classifica decisa dal voto della sala stampa. Ecco le pagelle della seconda serata, con i voti a cantanti e canzoni.
Sanremo 2024: pagelle e voti a cantanti e canzoni della seconda serata
Amadeus in blu – 8
Papillon e giacca cangiante a fantasia zembrata nerazzurra che potrebbe benissimo essere la versione “luxury” della maglia dell’Inter. Amadeus apre così la seconda serata del Festival di Sanremo 2024.
Fiorello una garanzia – 10
Lo vogliamo fuori, dentro, sopra e sotto al palco. Sottoscriviamo una petizione: Fiore solo tu puoi tenerci svegli fino all’una passata. Sempre impeccabile ma soprattutto sobrio.
Ruggero di VivaRai2 – 8
L’ospite a sorpresa è davvero una sorpresa: il nonno di Viva Rai2 che intona ItaloDisco come se stesse in balera. Qui c’è ancora una volta il geniaccio di Fiorello.
Ghali – 4
Non sapendo come definire il suo look, ci affidiamo alle parole di Amadeus: “Fighissimo come sempre”. Dopo l’inizio scintillante di ieri sera in Loewe, stasera Ghali cambia decisamente stile. Camicia bianca over aperta, giacca nera altrettanto over e altrettanto aperta e foulard (ma più simile ad un fazzoletto) annodato al collo. A completare il tutto dei lunghi guanti a fantasia bianchi e grigi. I panni del presentatore non sono suoi e si vede. È tutto un po’ scombinato ma perfettamente coerente con la sua personalità.
Fred De Palma – 5
Amadeus genio del male che riporta tutti i cantanti sul palco così le varie fanbase guardano anche chi non canta. Purtroppo il primo cantante è Fred De Palma, e già il nocumento è greve. Nell’attesa di sapere come si posizionerà in classifica, il suo obiettivo è fare punti al Fantasanremo e non lo nasconde. Di ha l’impressione che riascoltare le canzoni la seconda volta faccia quel brutto effetto in stile inediti di X Factor. Questa canzone non fa solo rimpiangere il reggaeton, ma pure la performance di nonno Ruggero in apertura. Testo di rara bruttezza, maschilismo tossico a iosa fuori tempo massimo. Eccolo in total black con una maglia intarsiata impreziosita da cristalli, pantalone da smoking e gilet. Saluta la famiglia e dona i fiori al direttore d’orchestra, portandosi a casa ad occhio e croce una ventina di “baudi”
La Sad e Ama in versione La Sad – 8
“Siamo il nuovo Volo“, dicono appena scesa la scalinata dell’Ariston. Stasera siamo partiti in quarta e si vede. Il trio punk è tra i cantati che stasera si cimentano come presentatori assieme ad Amadeus e per l’occasione sfoggia un frac elegantissimo davanti e ironico sulla schiena. Ognuno ha infatti stampata la sua caricatura sul retro della giacca, con l’iconica cresta colorata. Autoironia a gogo.
Renga e Nek – 4 e mezzo
Siparietto di presentazione dei La Sad che da questo Festival ne usciranno annacquati ma pronti per una rubrica fissa da Mara Venier. Sono due giganti della musica e il tempo per loro sembra essersi fermato. Renga e Nek fortemente inchiodati ai loro anni d’oro ma ora non riescono a riempire più i palasport, e allora viva l’amicizia, viva il duo. Canzone un po’ Pooh, con gara di vocalizzi che regalano mal di stomaco e labirintite. Non saranno ricordati per la performance impeccabile. Ecco, forse però lato moda questo non è un bene: i completi bicolor alternati sembrano appena rispolverati dalla naftalina. Non bene
Giorgia – 8
Giorgia con questa versione sexy e super femminile del frac passerà alla storia dei look iconici del Festival. Sopra direttore d’orchestra, sotto Annalisa della prima serata. Un abbinamento un po’ da digerire. Camicia bianca con farfallino, panciotto sempre bianco, shorts, stivali cuissard, capelli raccolti in stile retrò e rossetto rosso a completare l’outfit. È un po’ “impinguinata”, ma canta “E poi” con la sua voce sensazionale e si prende l’Ariston. Bella, sexy, di classe, sembra come il buon vino. Poi la voce. Vero, non ha quasi mai trovato autori adatti, ma quando canta quelle canzoni lì, dà dieci leghe a tutti gli altri. Non vorrei essere il regazzino che viene dopo.
Mr. Rain – 6
Il cantante ci era piaciuto di più in burgundy, questa sera il look total black non ci ha fatto innamorare.
Alfa – 7
Il maggiordomo Lurch introduce Pugsley e siamo già alla nuova stagione di Mercoledì Addams. Che noia i siparietti fatti apposta per il Fanta, sarebbero da vietare a livello marziale. Ah la canzone: Aviicii in un centro spa, il figlio di Max Pezzali e Riccardo Zanotti, ma bontà sua riesce a portare una canzone sì bruttina ma che si riesce a fischiettare, e con 30 canzoni nuove è già qualcosa. Le accuse di plagio sulla canzone del giovane cantautore non si placano. Via! somiglia, non poco, a Run, brano del 2021 degli One Republic. Il giovane cantautore non si fa distrarre e sul palco dell’Ariston si muove da veterano. La canzone è fresca e orecchiabile: merito suo o degli One Republic? La tshirt nera con il cuore giallo. L’entusiasmo dei vent’anni. Il ciuffo da tiktoker. Che tenerezza.
Diodato – 7.5
Diodato fa il presentatore con l’energia di chi ha bisogno del Polase. Dopo il total white, il total black. Il taglio è sempre magistralmente sartoriale e in questa rigidità geometrica Diodato trova rifugio, si sente a suo agio.
Dargen D’Amico – 7.5
Dargen super sicuro col brano con la cassa in quattro e il coro da stadio, eppure l’unica con un testo potente e con un arrangiamento davvero bello e una performance che lascia il segno. Uscita democristiana ma ad oggi una delle poche canzoni in gara degne di Sanremo e non di Battiti Live. La canzonetta, per dirla con parole dello stesso Dargen D’Amico, ci invita a riflettere sulla condizione di chi emigra. Il brano funziona perché oltre alla cassa in quattro c’è un testo che va letto con attenzione. L’onda alta del cantante produttore è arrivata bella forte all’Ariston anche questa volta. Dagli orsetti alla luna. Il secondo look realizzato per lui da Moschino è un completo con una stampa che ricrea l’immagine della luna piena in un cielo stellato. Eclettico e poetico. Grande attenzione anche stasera i dettagli, come le scarpe arancio in pendant con i suoi immancabili occhiali da sole, e poi l’orologio, un nuovo modello Swatch.
Rose Villain – 7
Capelli turchini e minidress bombato luccicante. Sui social già si scatenano i meme che paragonano il suo abito alla “paglietta” argentata lavapiatti e in effetti c’è una certa “incredibile somiglianza”. Sprint ma chic.
Il Volo – 6
Rose Villain che presenta Il Volo, che sono più perversi di quanto vogliano far apparire e li vorremmo in ogni situazione kinky, con i loro accappatoi di seta, le loro camicie da cuoco e quei vestiti spaiati a caso che amano indossare durante questo Festival. I tre tenori continuano il loro percorso di restyling guidati dalle sapienti mani dello stylist Nick Cerioni. Dopo il total black di ieri sera, stasera aggiungono un tocco di bianco (la prossima volta sarà total, white?). È sempre Emporio Armani a vestirli. Bene ma non benissimo. I tre ragazzi de Il Volo non disconoscono il “bel canto” ma puntano con forza sul pop. Possono permetterselo, visto il successo internazionale conquistato nella loro carriera. Capolavoro funziona e mette in primo piano le diverse sfumature delle loro voci. Potrebbe anche far cambiare idea qualcuno dei loro detrattori. Il Volo potrebbe trovare posto sul podio.
Bnkr44 – 4
Archiviato il look One Direction, stasera hanno deciso di recarsi tutti a fare meta. Sempre più incommentabili. Siamo a Sanremo e non al Superbowl, qualcuno li avvisi.
Gazzelle – 7
La quota indie di questo Festival canta di un amore che è finito. Una storia struggente come solo quella di un cantautore indie può essere. Perfetta per chi vuole crogiolarsi nel dolore di una relazione che non va come dovrebbe, ma qualcosa da fare per salvarla ancora c’è. Ma poi chissà. Gazzelle è credibile su quel palco. In giacca tecnica antipioggia con cappuccio, pronto per portare a spasso il cane in una giornata uggiosa. Con l’occhiale scuro per darsi un tono.
Giovanni Allevi – 10
La sua canzone si chiama Tomorrow, perché non bisogna mai perdere la speranza verso il domani. Una lezione di vita che il maestro Giovanni Allevi porta sul palco di Sanremo dopo due anni di assenza e di battaglia contro la malattia. “Com’è liberatorio essere se stessi“, dice mostrando i suoi ricci bianchi. Grazie.
I Santi Francesi – 8
Sono un po’ la rivelazione di questo Festival. Riescono a mettere d’accordo tutti, anche gli insospettabili hanno un debole per loro. Sarà quella pelle nuda, le bluse slacciate con nonchalance, sarà il ciuffo ribelle o forse lo sguardo malandrino.
Emma – 7
In questo Festival danzerino si balla anche con Emma. Apnea è uno di quei brani che avrà sicuro successo in radio. Lei lo canta con le consuete grinta e precisione. Senza mai andare in apnea. E le teste si muovono (cit.). Ancora total black, che noia. Unica gioia del suo look: la maestosa collana Serpenti Viper di Bulgari. In oro massiccio. Da mille e una notte.
Alessandra Amoroso – 7
Acconciatura perfetta, “tutto il resto è noia. No, non ho detto gioia, ma noia, noia, noia”, come direbbe l’immenso Franco Califfano. Intanto sui social si sono scatenati i commenti: c’è chi fa notare “l‘incredibile somiglianza” con Fergie dei Black Eyed Peas, ma anche con Melania Trump.
Mahmood – 8
Ancora una volta Mahmood è arrivato al Festival di Sanremo con la canzone giusta. Sound mediterraneo e testo autobiografico (come già era accaduto con Soldi). Tuta gold profuma di podio. E comunque il successo dopo il Festival è sicuro. Questa sera esibizione molto più convincente rispetto a ieri. La svolta. Ancora niente “tuta gold” ma stasera decisamente meglio. Di gran lunga meglio. Via quell’orrido gilet da pescatore, ecco al suo posto una blusa monospalla in trasparenza che mette in risalto il suo fisico scolpito. Pantalone da smoking con fascia a sottolineare il punto vita e via.
Il Tre – 7
Maglieria trasparente con lavorazione raffinatissima e filati luminosi anche per Il Tre che è apparso sul palco per introdurre il pezzo di Big Mama. Anche lui si sta facendo interprete di un buon percorso di stile.
BigMama – 6.5
Artista interessante, curatissima nell’immagine, con la backstory che funziona. La cantante avellinese rivendica con orgoglio la sua lotta contro il body shaming in un brano che le calza a pennello. La voce a BigMama non manca, lei si diverte e invita anche il pubblico all’Ariston a battere le mani a tempo. C’è anche spazio per l’appello al popolo queer ad amare liberamente. Continua il trend dell’abito-corsetto ma dopo il total black di ieri, stasera aggiunge un guizzo di rosso. Cappuccio calato in testa ad incoronare i capelli biondo platino ingellatissimi (e con la frangetta punteggiata di strass), collane oro e di perle, gonna e corpetto in taffetà drappeggiato. Il mood è quello del sacro & profano e infatti alla fine dell’esibizione con un colpo di scena si leva la gonna e resta con dei leggins rossi. Gioca, osa, provoca e si prende la scena.
John Travolta – 3
Anche John Travolta prende in giro Amadeus sui suoi cinque Festival di Sanremo (In America non si parla d’altro, ora ci saranno le primarie sul prossimo conduttore), nonostante le raccomandazioni di Giorgia che gli suggerisce di non parlare del suo naso, argomento mai sentito prima, davvero meritevole di un premio per l’originalità. Sui balli insieme stendiamo un velo pietoso, specie per Travolta costretto a passare da Uma ad Ama. Umiliazione finale il siparietto con Fiorello che lo costringe a ballare il ballo del qua qua: l’attore in un unico sussulto di dignità getta via il cappellino da papera, ma è un dovere dedicare un pensiero a Sinner che con un impeto di lucidità è riuscito a salvarsi declinando l’invito al Festival. Ti siamo vicini, John: la tua carriera non meritava questo martirio.
Angelina Mango – 5
L’outfit si compone di un vestito lungo a maniche lunghe dalla silhouette attillata, interamente rivestita da un corpetto di jeans e un esplosivo mix di texture e pattern multicolor dal gusto tribale. Etro non è un brand semplicissimo da sfoggiare. Ecco, stasera non benissimo.
The Kolors – 10
I The Kolors hanno azzeccato un altro divertente tormentone. Il ritornello ti entra in testa e non esce più, come è successo con Italodisco. Inutile dire che si balla anche qui. Il funkettino pop funziona e ti fa già venire voglia di estate al mare. Un ragazzo incontra una ragazza, il resto è storia. È subito estate, corpi sudati che ballano a tutta musica sotto un cielo stellato, aria di mare e di vacanza. Fanno sognare e scatenare. E dimenticare il solito completo nero che sfoggiano.
Giorgia – 9.5
Sembrerà banale e risulterà “nostalgico” ma sentire cantare così su quel palco forse ce lo meritiamo. Raffinato medley di una professionista che risulta essere tutt’oggi una delle voci migliori che la musica italiana ha prodotto nella sua storia. Poi sul repertorio possiamo metterci a discutere, analizzare e ricordare che in questi 30 anni abbiamo perso alcuni passaggi, però forse nell’epoca dei festival coordinati con studio, radio e Spotify, è giusto che a un certo punto arrivi qualcuno che canta bene, d’altronde si parla di cantanti e musica. Questo è l’anno del total black per la cantante. La co-conduttrice ha però indossato un abito midi con taglio lineare e con uno scollo profondo a V, schiena totalmente scoperta. Ovviamente non può mancare il classico blazer over.
Fiorella Mannoia – 7.5
Replica il look in bianco ma questa volta con un completo pantalone firmato Luisa Spagnoli. Il pantalone a zampa le dona, il top sottogiacca è molto anni 2000 ma equilibrato con il collier che porta al collo. Capelli raccolti in una coda bassa e classe da vendere.
Geolier – 7
L’urban partenopeo di Geolier (che tanto piace ai ragazzi) in salsa sanremese è un esperimento riuscito. Più vicino al mood di Liberato che al rap della nuova scena napoletana della quale è il principale alfiere, I p’ me, tu p’ te fa ballare anche chi non aveva mai sentito una canzone di Geolier. Il completo total black di Geolier non è stato dei migliori. Questa volta è rimasto fedele alla sua identità. Gilet nero in pelle e pantalone abbinato.
Gli attori di Mare Fuori – 5
Una serie amatissima dal pubblico RAI che vede la maggior parte dei suoi protagonisti recitare (non benissimo) una parte scritta (non benissimo) su alcune tematiche importanti. A un certo punto Matteo Paolillo ha cantato la colonna sonora insieme a tutti i presenti per poco più di un minuto. Momento marchetta RAI doverosa che non si poteva evitare.
Sangiovanni – 5
Sangiovanni opta per uno stile rilassato e il collier a catena. Quindi ha scelto una versione un po’ homemade come look.
Loredana Bertè – 8.5
Il rock di Loredana Bertè sta conquistando tutti. L’urlo liberatorio con il quale ci dice che è pazza di lei stessa è quello di tutti noi. La sua è una canzone che è un auto-abbraccio. Loredana canta a testa alta “non ho bisogno di chi mi perdona, io lo faccio da sola“, e noi cantiamo con lei. Loredana Bertè tutta gambe e capelli blu. D’altronde quando si tratta di strafare lo sa bene. Per la sua esibizione ha indossato un abito bianco corto ricoperto di piume di ispirazione bohémien perfetto per un look da sera a Sanremo. O quasi.
Annalisa – 8
Arrivata all’Ariston con i favori del pronostico, sta affrontando questo Festival da regina in pectore. Non mancano le e i rivali per la conquista della vittoria finale, ma Annalisa ha intanto centrato un’altra hit sicura. Inutile dire che lei canta sempre bene e che la presenza sul palco non le manca di certo. Annalisa alla seconda serata è già la vincitrice assoluta, almeno per quanto riguarda il look. Disinvolta, chic in qualsiasi momento. Un look che riesce nella difficile impresa di oscurare l’uscita di Annalisa, che opta per un vestito con scollo a V profondo dall’allure gothic chic tanto in voga in questa stagione, abbinato a calze a ginocchio coprenti. Una celebrazione del corpo a tutto tondo, all’insegna di una raffinata seduzione.
Irama – 6.5
Irama è un altro che si strugge tantissimo. Voce graffiata e amori che non hanno mai un lieto fine. Almeno lui ha la fortuna di potersi sfogare cantando. Piacerà al suo pubblico. Missione compiuta. Troppo uguale e look troppo statico. Total black, ovvio. Capelli wild e bagnati per tenere a bada i suoi riccioli selvaggi. il look di Irama si alleggerisce nello spirito grazie alla sua camicia trasparente nera. E che dire, l’estetica minimal, in stile anni Novanta, questa volta ha dato i suoi frutti.
Clara – 6.5
Elegantissima, non sembra una debuttante, si muove sul palco con la sicurezza di una navigata professionista. E invece Clara è al suo primo Festival, conquistato dopo avere vinto Sanremo Giovani. Diamanti grezzi è un pezzo generazionale che però, secondo la giovane cantante, sa parlare a tutti, perché “non saremo mai quello che poi ti aspetti. Oro nei fallimenti“. Anche per lei quello di stasera è decisamente il suo look migliore. Difficilmente sbaglia un colpo, ma questo look è davvero stupendo, impeccabile. Long dress firmato Giorgio Armani, grigio impreziosito da brillantini. Un morbido abito con scollo a cuore con spacco misurato. Ultra chic. Completano il look, bracciale e orecchini di brillanti.
Leo Gassman – 7.5
Leo Gassmann imita il Califfo con la canzone “Tutto il resto è noia“. Il tutto per presentare il film proprio sulla vita di Franco Califano, dove il giovane artista sarà il protagonista. L’imitazione fa un po’ Tale e Quale Show, anche se magari interpretarla a modo suo sarebbe stato molto più convincente, in quanto Gassmann sa cantare e la voce non gli manca. Giovane, bello e pure elegantissimo in un completo Emporio Armani nero a fantasia grigia.